Il museo italiano deve restituire le opere prestate all’Eremo russo | cultura e divertimento

Il Museo dell’Ermitage di S. San Pietroburgo ha chiesto ai musei e alle gallerie italiane di restituire le opere prestate, tra le tensioni tra il regime di Vladimir Putin ei Paesi europei a seguito dell’invasione dell’Ucraina, hanno confermato le agenzie italiane a Efe.

In totale sono arrivate in Italia una ventina di opere per mostre temporanee a Roma e Milano (nord).

Uno di questi è “Giovani donne” (1909), un ritratto cubista di Pablo Picasso che rimarrà in mostra fino al 15 maggio presso la sede della Fondazione Alda Fendi-Esperimenti nella capitale italiana.

La galleria dell’imprenditrice, della famiglia di case di moda Fendi, ha confermato a Efe di aver ricevuto una richiesta dall’Ermitage statale russo di restituire il dipinto, sebbene le fosse stato concesso venti giorni prima di inviarlo a San Pietroburgo.

Il ministro della Cultura italiano, Dario Franceschini, ha spiegato di non avere alcuna autorità in materia, in materia di mostre private o comunali, ma comprende la richiesta della Russia.

“Mi sembra chiaro che quando un proprietario richiede la restituzione delle proprie opere d’arte, queste devono essere restituite”, ha detto ai media.

Altre mostre interessate sono la Galleria Italiana a Milano, di proprietà di Intesa Sanpaolo, di arte di ispirazione italiana in tutta Europa, e un’altra a Palazzo Reale nella stessa città su Tiziano, con due opere dell’Ermitage.

Jacqueline Andrus

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