Venezia – È atterrato all’aeroporto di Venezia l’aereo che avrebbe dovuto portare Filippo Turetta da Francoforte all’Italia. Si sa che il giocatore 22enne ha confessato l’omicidio della sua ex fidanzata Giulia Checchettin, coetanea.
Lo studente, che studia ingegneria biomedica all’Università di Padova, è stato portato all’ufficio della Polizia di Frontiera. Lì è stato ufficialmente informato che sarebbe stato trasferito in custodia.
I Carabinieri lo hanno poi scortato nel carcere di Verona. Intanto il padre di Giulia Cecchettin ha postato su Instagram la foto di un fiocco rosso in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
“Parlare, riferire, credere”, scriveva Gino Cecchettin.
Intanto sulla piazza del municipio di Roncade, in provincia di Treviso, sono state pubblicate 103 targhe contenenti foto e nomi di donne vittime di femminicidio in Italia nel 2024.
In mostra, oltre alla panchina rossa e ad una foto di Giulia Cecchettin, c’è anche una foto di Sandra Casagrande. Il pasticcere era originario del paese e fu assassinato nella sua bottega in centro il 29 gennaio 1991.
L’omicidio di Giulia Cecchettin ha suscitato indignazione in Italia e non solo. Utilizzando telecamere di sorveglianza e localizzatori, la polizia italiana è riuscita a ricostruire l’incidente reale, come riportato dal quotidiano italiano “La Repubblica”.
La sera dell’11 novembre c’è stata una lite nel parcheggio di Vigonovo, vicino all’appartamento di Cecchettin. Alcuni testimoni avrebbero sentito la voce di una donna che gridava aiuto intorno alle 23:15.
Giulia Cecchettin è stata poi assassinata dal suo ex fidanzato in una zona industriale. La scena brutale è stata interamente ripresa dalle telecamere di sorveglianza.
Nella foto si vede Giulia che cerca di scappare prima che il colpevole la afferri e la scaraventi a terra. Lo ha nuovamente aggredito violentemente e poi lo ha ucciso. Turetta ha poi scaricato il corpo vicino al lago di Barcis in Friuli ed è fuggito in Germania.
Secondo gli investigatori, l’uomo di 22 anni è morto per ferite multiple da taglio al collo. Il suo corpo presentava anche molteplici ferite da difesa sulle mani e sulle braccia.
Turetta fu arrestato il sabato successivo vicino a Lipsia. La sua fuga di una settimana, che lo portò attraverso l’Alto Adige fino a Lienz, aveva lasciato l’Italia con il fiato sospeso. È stato arrestato temporaneamente sabato sera su un’autostrada vicino a Bad Dürrenberg in Sassonia-Anhalt dopo essere rimasto bloccato sulla banchina dell’autostrada a causa della mancanza di benzina.
L’uomo è ricercato dalle autorità italiane da una settimana e nei suoi confronti esiste un mandato di cattura europeo.
Da: mk
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