MADRID, 1 dicembre (EUROPA PRESS) –
La compagnia petrolifera italiana Eni sta studiando un’offerta per la britannica Neptune Energy tra 5.000 e 6.000 milioni di dollari (4.770 e 5.724 milioni di euro), come pubblicato dal quotidiano londinese ‘Financial Times’, citando fonti vicine all’operazione.
Nettuno non è quotato in borsa. Il suo maggiore azionista è la Cina attraverso il fondo China Investment Corporation, che detiene il 49% della società. Gli altri due azionisti sono il fondo Carlyle, con il 30,6 per cento, e il fondo CVC, con il 20,4 per cento.
La società, fondata nel 2015, ha chiuso il 2021 con un utile netto di 387,2 milioni di dollari (368,5 milioni di euro), a fronte di una perdita di 399 milioni (379,8 milioni di euro) dell’anno precedente. D’altra parte, il fatturato è cresciuto del 59,6% a 2.490,1 milioni (2.370,1 milioni di euro).
La produzione dell’azienda lo scorso anno ha raggiunto i 130.000 barili di petrolio equivalente al giorno. Il 63 per cento della sua produzione è gas naturale, mentre un altro 11 per cento è gas naturale liquefatto e il restante 26 per cento è petrolio e suoi derivati. Opera in Norvegia, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Algeria, Egitto, Indonesia e Australia.
Secondo il quotidiano britannico, l’offerta di Eni non include alcun progetto offshore di petrolio o gas in Germania.
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