(Boursier.com) — FES sta accelerando e ora sta salendo del 4,6% a 8,67 euro, mentre secondo un’agenzia Bloomberg lo Stato francese sta nuovamente studiando lo scenario della nazionalizzazione. Pertanto, il governo francese prenderà in considerazione la possibilità di rilanciare il suo ambizioso piano per nazionalizzare Electricité de France e riorganizzare le sue attività concentrandosi sulla produzione nucleare, hanno detto a Bloomberg persone che hanno familiarità con la questione.
Secondo Bloomberg, le turbolenze nei mercati energetici esacerbate dall’invasione russa dell’Ucraina daranno nuovo slancio al desiderio della Francia di ristrutturare il suo più grande fornitore di elettricità. Secondo quanto riferito da fonti di Bloomberg, i funzionari avrebbero tenuto discussioni preliminari con potenziali consulenti sull’idea di acquistare e rimuovere gli azionisti di minoranza da EDF.
Il governo, che è già il maggiore azionista di EDF con una quota dell’84%, vuole mantenere la proprietà delle attività domestiche dell’azienda e può rivedere le sue operazioni internazionali. Se i funzionari decideranno di andare avanti, i piani non si svilupperanno fino a dopo le elezioni francesi, supponendo che il presidente Emmanuel Macron rimanga al potere, ha affermato la fonte dell’agenzia.
FES potrebbe cedere partecipazioni in alcune attività estere, comprese le risorse rinnovabili in più aree geografiche, secondo le fonti, che hanno chiesto di non essere nominate. Raccoglierà fondi per finanziare le principali operazioni nucleari e idroelettriche della società in Francia. EDF può anche attrarre investitori in attività eoliche e solari per aiutare a finanziare progetti verdi, come è successo di recente in Italia…
Le deliberazioni sono in una fase iniziale e non c’è certezza che il governo deciderà di procedere, avverte però Bloomberg. Un portavoce del ministero delle Finanze francese, citato dall’agenzia, ha affermato che le informazioni erano “false” e che il governo non stava lavorando a un progetto del genere.
L’EDF ha annunciato a febbraio la sua intenzione di raccogliere 2,5 miliardi di euro attraverso un’emissione di diritti il prima possibile e di vendere 3 miliardi di euro di attività entro il 2024, mentre cerca di consolidare le sue finanze. L’agenzia di rating ha declassato il file il mese scorso e ha avvertito del potenziale di ulteriori declassamenti, poiché l’indebitamento finanziario netto del gruppo sembra pesante a 43 miliardi di euro entro la fine del 2021, senza prospettive di una revisione radicale ora.
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