Sabato è iniziato in un tribunale di Palermo il processo contro l’ex ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona in relazione al blocco dello sbarco di migranti soccorsi nel Mediterraneo. Nell’agosto 2019, poco prima di lasciare il governo, Salvini non ha fatto sbarcare immediatamente i 147 profughi a bordo della Open Arms. Rischia fino a 15 anni di carcere per “detenzione illegale di persone”.
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Il processo di fatto era iniziato il 15 settembre, ma è stato subito aggiornato a sabato. Il processo, iniziato alle 11:00, ha riguardato questioni procedurali come le richieste di includere nuovi materiali nel fascicolo e proposte di elenchi di testimoni.
Hanno dimostrato il processo migratorio, che Salvini ha accusato di essere arrabbiato. Anche Richard Gere dovrebbe testimoniare al processo
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Secondo l’agenzia ANSA, il tribunale ha accolto tutte le proposte, il che significa, tra l’altro, che i pm possono anche convocare il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte o il successore di Salvini al Viminale, Luciana Lamorgese.
Potrebbe testimoniare anche l’attore americano Richard Gere, giunto sulla nave il 9 agosto 2019 per informarsi sullo stato di salute dei migranti e consegnare loro frutta, verdura e acqua.
Oltre al rapimento, Salvini è stato anche accusato di trascurare i suoi doveri ufficiali. Nell’agosto 2019, da ministro dell’Interno, ha rifiutato per diversi giorni di assegnare la nave a un porto dove potesse attraccare la Ong spagnola.
Ha finalmente autorizzato lo sbarco di oltre cento migranti dopo appena tre settimane, quando la procura siciliana glielo ha ordinato.
accuse del processo politico
Il capo del partito di estrema destra della Lega, che non ricopre una carica di governo negli ultimi due anni ma ricopre ancora una poltrona di senatore, è comparso sabato in aula.
“Dimmi, quanto è serio un processo in cui Richard Gere verrà da Hollywood per testimoniare sulla mia colpa?” Lo ha detto Salvini ai giornalisti uscendo dal tribunale. Ha descritto il processo incipiente come un “processo politico organizzato di sinistra”.
Il tribunale ha anche minacciato Salvini per un caso simile dal luglio 2019, quando non ha consentito lo sbarco immediato di circa 130 migranti africani salvati nel Mar Mediterraneo.
Oltre a circa 15 persone, tra cui una donna incinta e un bambino, gli altri hanno dovuto attendere diversi giorni in porto sulla nave della guardia costiera Gregoretti prima che diversi paesi dell’UE promettessero di prenderli in consegna.
Arrivo dei profughi
La chiusura dei porti e l’attesa della distribuzione dei migranti tra i paesi dell’UE facevano parte della rigorosa politica anti-immigrazione del ministro degli interni italiano dal 2018 al 2019.
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Questa politica è stata accolta con favore da molti italiani in una situazione in cui migliaia di persone si sono dirette nel loro paese dal Nord Africa, mentre altre decine di migliaia erano già nei centri per rifugiati italiani.
L’ufficio dell’AFP ha osservato che il processo presso il tribunale di Palermo è iniziato nel momento in cui un’altra imbarcazione con migranti è arrivata al porto di Pozzallo, nel sud della Sicilia. A bordo dell’organizzazione non governativa tedesca Sea Watch c’erano 406 persone, prelevate dall’equipaggio durante una serie di operazioni al largo della Libia.
Dall’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) mostra che quest’anno sono arrivati in Italia quasi 50.000 profughi, di cui circa la metà dalla Tunisia, dall’Egitto o dal Bangladesh.
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