Decine di giocatori potrebbero essere coinvolti nell’ultimo scandalo del calcio italiano

MILANO (AP) – Più di una dozzina di giocatori di Serie A potrebbero essere coinvolti nell’ultimo scandalo che ha colpito il calcio italiano.

Il centrocampista Nicolò Fagioli e i giocatori di Premier League Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo sono stati interrogati nell’ambito di un’indagine della Procura di Torino sulle scommesse online su siti internet non autorizzati.

I media italiani hanno riferito venerdì che almeno una dozzina di giocatori potrebbero essere stati coinvolti, compresi i compagni di squadra della Juventus di Fagioli.

Tonali e Zaniolo sono stati interpellati sulla politica italiana nel ritiro in vista delle gare di qualificazione agli Europei. Hanno poi lasciato la struttura della squadra.

I telefoni e i tablet dei tre giocatori sono stati confiscati e potrebbero subire ban a lungo termine.

Zaniolo, in prestito all’Aston Villa dal Galatasaray, è tornato in Inghilterra e ha riferito di aver giocato a blackjack su un sito che non sapeva fosse illegale, ma di non aver mai scommesso su una partita di calcio.

Tonali è andato a Milano per consultare i suoi legali. L’attaccante è arrivato al Newcastle dall’AC Milan in bassa stagione.

L’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy è stato convocato venerdì in Nazionale italiana, due anni e mezzo dopo la sua ultima presenza con la Nazionale. L’Italia ospiterà Malta sabato e visiterà l’Inghilterra tre giorni dopo.

Il calcio italiano è stato funestato da altri scandali in passato.

Nel 2006, l’anno in cui l’Italia vinse la sua quarta Coppa del Mondo, uno scandalo arbitrale noto come “Calciopoli” fece sì che la Juventus perdesse due titoli di Serie A e fosse retrocessa in seconda divisione.

Prima dell’inizio degli Europei 2012, la polizia ha effettuato un’irruzione mattutina nel centro di allenamento della squadra come parte di un più ampio scandalo di scommesse noto come Calcioscommesse.

Il difensore italiano Domenico Criscito è stato escluso dalla rosa del torneo. Antonio Conte, allora allenatore della Juventus, fu accusato ma poi assolto.

Daniel Jensen

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