Da dopodomani, venerdì 15 ottobre, in Italia è obbligatorio il permesso di vaccinazione verde, per tutti i dipendenti del settore privato e pubblico, oltre che per i lavoratori autonomi. In totale, si tratta di 21 milioni di cittadini.
Il provvedimento resterà in vigore fino al 31 dicembre, quando il governo di Mario Draghi deciderà se prorogarlo. Secondo la stampa, se i casi di coronavirus rimarranno a un livello relativamente convincente, l’area di applicazione obbligatoria dei permessi verdi il prossimo anno potrebbe ridursi.
Nel frattempo, però, chi non ha il “pass”, per entrare nel mondo del lavoro, dovrà fare a proprie spese un test veloce per rilevare il coronavirus ogni due giorni. Chi non si sarebbe conformato sarebbe stato sospeso dal lavoro, ma non sarebbe stato licenziato.
Ma ci sono anche problemi e reazioni. I portuali di Trieste hanno annunciato lo sciopero per dopodomani, non essendo d’accordo con il provvedimento specifico. Si stima che circa il 40% dei lavoratori portuali di questa città italiana non sia stato vaccinato e non sia in possesso dei necessari “pass”.
Per non bloccare il settore commerciale dei porti, il Viminale italiano ha annunciato che intende offrire test rapidi gratuiti. Ma il più grande sindacato sindacale non ha accettato la proposta e ha insistito per un rifiuto verticale dei permessi verdi.
Allo stesso tempo, un atteggiamento simile è stato adottato da alcuni loro colleghi a Genova e Joya Tauro in Calabria.
Secondo il quotidiano italiano La Repubblica, è urgente trovare una soluzione, in modo che il carico e lo scarico delle merci possano continuare senza intoppi in tutti i porti del Paese e non causino tensioni il primo giorno di attuazione di questa misura.
Fonte: -ΜΠΕ
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