Di fronte a nuove bugie diffuse dai media affiliati ai diritti mondiali, la moglie del diplomatico Alex Saab, rapito negli Stati Uniti (USA), Camilla Fabri, ha condannato l’atto di persecuzione politica contro la sua famiglia.
“Le notizie false stanno diventando sempre più importanti. Questo “stile” di giornalismo suona attraente per alcuni lettori e dannoso per altri. Suonano tetris, interpretano male, tagliano e incollano le parole da un contesto per creare un contesto confortevole”, ha detto Fabri sul suo account Twitter, riferendosi alla pubblicazione del quotidiano italiano Corriere Dellasera.
Fabri ha assicurato che gli strumenti utilizzati da questi mascalzoni dei media facevano parte di una “cospirazione altamente coordinata e premeditata”, che avevano promosso prima, durante e dopo il rapimento dell’inviato speciale venezuelano, per cercare di danneggiare la sua immagine e creare una matrice giustificativa gli atti illegali compiuti da lui US nei suoi confronti, riferendosi al comunicato stampa.
I media italiani hanno indicato che le autorità statali europee hanno arrestato Arianna e Patrizia Fiore, entrambe zie di Camilla Fabri, che, secondo il Corriere Dellasera, sarebbero state poste agli arresti domiciliari.
persecuzione politica
Prima dell’udienza di presentazione delle argomentazioni sull’immunità diplomatica di Alex Saab, davanti a una corte d’appello negli Stati Uniti, un tribunale italiano ha informato Fabri della riapertura del procedimento a suo carico per presunto riciclaggio di denaro.
Il processo contro Fabri, di cui si discuteva per circa 3 anni, era quasi terminato, ma la giustizia italiana – piegandosi agli interessi statunitensi – ha deciso di continuare la persecuzione della moglie del diplomatico, e di altri membri della sua famiglia, gli ha detto lo stesso giorno il processo Saab in Georgia, sebbene il documento sia stato firmato lo scorso febbraio.
L’indagine coinvolge anche Lorenzo Antonelli, cognato di Camilla, nei confronti del quale la giustizia italiana ha sporto 4 capi di imputazione per sospetto riciclaggio.
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