20:15, 18 dicembre 2021
Dopo aver vestito i panni di magnate dei media e dell’immobiliare, il tre volte Presidente del Consiglio, miliardario condannato per evasione fiscale e poi candidato ineleggibile Silvio Berlusconi, all’età di 85 anni, è potuto tornare in politica inaspettatamente come Presidente della Repubblica italiana. Questa posizione, non solo onoraria, richiede soprattutto il ruolo dei vigili del fuoco in situazioni di crisi, ad esempio in caso di instabilità del governo, per mantenere l’unità nazionale e garantire il rispetto della legge e della costituzione.
Questo titolo, Cavaliere – che né ha confermato né smentito la sua candidatura – lo sognava da anni. Ma nell’ultimo mese, il suo team ha lavorato per ottenere un sostegno incrociato in Parlamento e tra i funzionari eletti locali. Già nel 2018, quando ha assunto il ruolo di leader di centrodestra alle elezioni legislative, alcuni lo vedevano come un modo per prendere di mira indirettamente il Palazzo del Quirinale, che ospita le attività del leader dello Stato.
Ottieni l’ultima vittoria
Le sue motivazioni erano varie: prima per cercare vendetta e vincere la vittoria finale, è stato costretto a lasciare il suo incarico di capo del governo nel 2011 e ha visto questa partenza come un “colpo di stato”, secondo il suo biografo Alan Friedmann. Ma ha anche lasciato un segno nella storia e ha assicurato almeno l’immunità simbolica, mentre era ancora coinvolto in due processi legati al partito “Fiore”. “Soprattutto non vuole morire”, anche nel 2018 Giovanni Orsina, docente all’Università Luiss Guido Carli di Roma, ha spiegato il suo desiderio di tornare.
Per assicurarsi questo mandato di sette anni, il leader del partito di centrodestra Forza Italia deve ancora ottenere i due terzi dei voti elettorali al ballottaggio che si terrà a metà gennaio, una maggioranza abbastanza modesta per vincere al quarto turno . Uno scenario tutt’altro che facile, soprattutto vista la sua fedina penale. Tra i suoi rivali non dichiarati ci sono Marta Cartabia, il ministro della giustizia senza etichetta; Pier Ferdinando Casini, ex oratore centrista della Camera; Paolo Gentiloni, ex capo del governo ed esponente del Pd, ma anche Mario Draghi, attuale Presidente del Consiglio ed ex Presidente della Banca Centrale Europea.
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