I negozi aperti tutte le domeniche in Italia sono quasi finiti. Tutte le novità e le eccezioni sono contenute nel disegno di legge che sarà discusso in Parlamento.
Oggi in Italia tutti i negozi sono aperti la domenica. Dal 2012, con la riforma del governo Monti denominata “Salva Italia”, la Penisola ha le regole di apertura più liberali d’Europa: tutti i negozi possono aprire sette giorni su sette.
Ma per Luigi Di Maio, ministro del Lavoro, sì “distruggere la famiglia”, come spiegò lo scorso settembre, annunciando la volontà di disciplinare aperture e chiusure. Ciò preoccupa molto la temibile associazione della grande distribuzione (Federdistributione). “perdita di migliaia di posti di lavoro”.
Secondo il programma governativo, l’apertura domenicale dei negozi nella Penisola è discutibile. Dopo settimane di discussioni tra Lega e Movimento 5 Stelle, questa settimana il disegno di legge è stato finalmente presentato in Parlamento.
Cosa cambiare
Mentre Matteo Salvini ha proposto una soglia massima di otto aperture tra domenica e festivi, un altro vicepremier Luigi Di Maio intende consentire l’apertura solo del 25% dei negozi. Come risultato della mediazione, il testo proposto prevede l’apertura è dimezzata rispetto ad oggi (26 su 52) ma con molte eccezioni date a Regioni, località turistiche e centri storici. Verranno concessi anche gli altri quattro giorni delle dodici festività nazionali annuali, per un totale di 30 aperture “extra”.
E per quanto riguarda l’e-commerce, durante le festività sarà vietata la consegna degli acquisti online.
Eccezione
Le città situate vicino al mare, alle montagne e ai laghi potranno concentrare le aperture nei periodi di alta stagione per sfruttare l’afflusso di turisti.
I centri storici non saranno soggetti ad alcuna restrizione. Rimarranno aperti tutte le domeniche esclusi i festivi.
Inoltre rimarranno aperti i centri commerciali situati nel centro storico. Quelle fuori perimetro devono contabilizzare 26 domeniche all’anno.
Sanzioni pesanti
I commercianti che non rispettano gli obblighi rischieranno multe salate che vanno da 10.000 a 60.000 euro. Un numero che potrebbe aumentare se l’incidente dovesse ripetersi.
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