Gli atleti italiani non devono più temere un divieto. ©AFP/ANDREJ IVANOV
Gli atleti italiani possono aspettarsi cambiamenti richiesti da anni. Questa novità sarà particolarmente apprezzata dagli sciatori di fondo e dai biatleti.
8 febbraio 2024
Da: leone
In precedenza, l’uso delle camere a pressione era espressamente vietato agli atleti italiani perché violava la legge antidoping dello Stato. Cosa strana: l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) non classifica l’uso delle camere a pressione come doping, motivo per cui tutti i paesi legalizzano questa pratica. Lo Stato italiano ha ora seguito l’esempio e adattato le proprie leggi a quelle della WADA, secondo una dichiarazione del Ministero della Salute.
Le norme precedenti stabilivano che l’uso delle camere a pressione era vietato sia in patria che all’estero, con il risultato di un divieto. Gli atleti italiani si sono da tempo ribellati a questo in quanto si trovano in evidente svantaggio competitivo rispetto ad altri Paesi. Con la legalizzazione gli atleti non sono più obbligati a fare sempre allenamenti in quota. Tuttavia, la sua attuazione è strettamente regolamentata. “Gli atleti che eseguono questi esercizi devono essere sotto la stretta supervisione di un medico sportivo prima e dopo l’uso della camera a pressione”, ha scritto il ministero.
Il risultato è una prestazione migliore
La camera a pressione riduce gradualmente la quantità di ossigeno disponibile, come se l’atleta dormisse ad alta quota. Ciò costringe il corpo a produrre naturalmente più globuli rossi in modo che la percentuale di ossigeno disponibile per l’esercizio sia più elevata.
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