Madrid – L’ex leader di Podemos ed ex secondo vicepresidente, Pablo Iglesias, è tornato al pubblico ieri, due mesi e mezzo dopo aver lasciato la politica e tutte le sue posizioni dopo gli scarsi risultati ottenuti nelle elezioni della Comunità di Madrid, confermando che dicendo Il via d’uscita non significa “sconfitta” dalle “circostanze” profonde”.
Questo è stato dettagliato in un’intervista a un quotidiano italiano Stampa, il primo ad essere offerto ai media dopo aver lasciato la politica il 4 maggio. Iglesias ha dichiarato alla stampa che continuerà a lavorare dove il suo contributo è più necessario.
A proposito di United We Can, ha spiegato che c’erano delle forze che cercavano di “spezzarli” grazie alla loro “stretta relazione” con i media. “Sappiamo che il potere non tiene prigionieri e preserva i privilegi, e quando la democrazia cambia l’equilibrio del potere, si cessa di essere democratici”, ha avvertito.
Per quanto riguarda la sua partenza dal governo di Sánchez, ha affermato che c’è stato un “prezzo politico” quando sono stati raggiunti accordi legislativi con le forze basche e catalane, così come quando l’opzione per il PSOE di “riallinearsi ai diritti è stata chiusa”.
Riguardo al suo ingresso nel governo spagnolo, Iglesias ha affermato che quando alcune idee “arrivano all’apice” devono “scontrarsi con il potere”. Ha concluso che raggiungere La Moncloa “non significa avere potere, ma sfidare il potere con più strumenti a disposizione”.
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