Lunedì 12 giugno è morto a Milano, all’età di 86 anni, l’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. Personalità simbolo in Italia, volle essere chiamato “Il Cavaliere”, un modo per lui di rompere con le tradizioni politiche dell’epoca.
Un termine con qualità eroiche. L’ex presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, è morto lunedì 12 giugno all’ospedale San Raffaele di Milano, per leucemia. L’uomo che è uno degli uomini più ricchi d’Italia, con una fortuna stimata da Forbes in oltre 6 miliardi di euro, un tempo volle essere chiamato con il suo soprannome ‘Il Cavaliere’, che in francese significa “Chevalier”.
Soprannome che ha ereditato nel 1977 dal Presidente della Repubblica Italiana Gianni Leone. A quel tempo, Silvio Berlusconi aveva ricevuto il titolo di “Cavaliere del Lavoro” (ndr), generalmente assegnato a persone che si sono distinte per il loro impegno e contributo allo sviluppo economico del Paese attraverso l’imprenditoria e l’innovazione. Tuttavia, non è un titolo politico o relativo alle attività di un particolare partito politico.
Silvio Berlusconi, infatti, ha ricevuto il premio “Cavaliere del Lavoro” per i suoi successi come imprenditore nei settori dei media, dell’edilizia e dello spettacolo.
Come dettagliato in sito web della Presidenza della Repubblica ItalianaQuirinale, “dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza con ottimi voti, lui (Silvio Berlusconi) ha deciso di affermarsi nel campo delle costruzioni costituendo la società “Cantieri Riuniti Milanesi SpA””
“Nel 1963 fondò la società “Edilnord”, che realizzò un centro per 4.000 residenti in provincia di Milano, il primo in Lombardia con un centro commerciale, un centro sportivo, un parco giochi, un asilo e una scuola elementare”, può leggiamo anche.
E non è tutto. Dal 1969 al 1975, l’ex presidente del Consiglio ha intrapreso la costruzione di “Milano 2”, una città di 10.000 abitanti adiacente al capoluogo di Milano. Il progetto è dotato di “tutte le più moderne strutture pubbliche e sociali, la prima unità urbana in Italia con tre diversi circuiti per auto, ciclabili e pedoni”, aggiunge il Quirinale.
Attraverso questo soprannome, Silvio Berlusconi vuole apparire come una persona “nuova” mettendo in luce le sue qualità “eroiche”. Alla fine ha perso il titolo nel 2014, un anno dopo la sua ultima condanna per evasione fiscale.
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