L’Italia vieta ChatGPT: OpenAI rischia 470 milioni di multa per aver raccolto dati personali

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Mentre gli utenti chatbot di ChatGPT in tutto il mondo fanno largo uso del suo servizio, in Italia hanno i loro dubbi. Ciò è principalmente legato alle violazioni dei dati personali, motivo per cui le autorità italiane hanno anche annunciato il divieto di ChatGPT, affermando di voler indagare in dettaglio su OpenAI, la società dietro di esso.

Così il primo Paese del blocco occidentale ha deciso di mettere al bando la più diffusa tecnologia di chat basata sull’intelligenza artificiale, che ha accumulato milioni di utenti in altre parti del mondo. Il divieto emesso dalle autorità ha effetto immediato. Tuttavia, l’Italia non è l’unico paese che ha vietato ChatGPT. Altri paesi includono Cina, Iran, Corea del Nord e Russia.

I rappresentanti di OpenAI sono stati informati che dovevano bloccare il loro servizio per tutti gli utenti dall’Italia. Tuttavia, questo non è un divieto permanente, ma solo fino a quando non si afferma che OpenAI inizia a rispettare le leggi dell’Unione Europea sulla protezione dei dati personali. Non è del tutto chiaro quando e in quali condizioni abbia raccolto ChatGPT informazioni personali dell’utente o come gestirle successivamente.

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Il secondo problema che le autorità italiane hanno con questa tecnologia è che sebbene l’età minima per l’uso sia ufficialmente fissata a 13 anni, non vi è alcun controllo o verifica dell’età. OpenAI ha così ricevuto un ultimatum dall’Italia che entro 20 giorni deve attuare misure adeguate per una maggiore protezione dei dati personali, visto che in caso di non conformità OpenAI rischia una multa di 470 milioni di corone o il 4% del fatturato globale.

Le rughe sulla tua fronte sono a causa tua ChatGPT lo fanno anche in altri paesi e per lo stesso motivo: sono preoccupati per come elabora i dati personali degli utenti, che possono essere utilizzati in modo improprio per attività criminali. Gli esperti di sicurezza hanno successivamente avvertito che l’intelligenza artificiale si sta sviluppando più rapidamente della legislazione pertinente. Hanno quindi raccomandato di sospendere la costruzione e di prepararsi a questo progresso legislativamente in anticipo.

C’è anche una lettera aperta (fonte), in cui esperti di tecnologia e accademici hanno chiesto un’interruzione di sei mesi nello sviluppo. È interessante notare che Elon Musk, che ha co-fondato OpenAI con Sam Altman, era tra i firmatari. Tutti concordano quindi sul fatto che tutti questi sistemi basati sull’intelligenza artificiale debbano avere un certo livello di controllo pubblico.

Lance Norris

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