Le autorità polacche hanno impartito istruzioni ai medici, affermando che è legale interrompere una gravidanza quando la salute o la vita della madre è minacciata, dopo le proteste di massa per la morte di una donna incinta per shock settico.
La controversa nuova legge polacca, che vieta quasi completamente l’aborto, ha creato confusione e fatto esitare i medici a interrompere le gravidanze in caso di gravi deformità fetali, per paura della punizione.
Il ministero della Salute polacco ha dichiarato oggi che è legale interrompere una gravidanza quando la salute della madre è a rischio, e soprattutto se la sua vita è in pericolo, secondo l’Associated Press.
Il documento contiene anche linee guida per i casi di perdita prematura di liquido amniotico.
“Va sottolineato chiaramente che i medici non dovrebbero aver paura di prendere decisioni basate sull’esperienza e sulle conoscenze mediche disponibili”, ha affermato il ministero.
Fino a un anno fa, le donne in Polonia potevano abortire in tre casi: se la gravidanza era il risultato di un reato come lo stupro, se la salute o la vita della donna era in pericolo e in caso di deformità fetali incurabili.
Quest’ultima possibilità è stata eliminata dalla legge lo scorso anno, quando la Corte costituzionale polacca ha concluso che la disposizione era incostituzionale.
Nuove istruzioni per i medici dopo le proteste di massa
Il ministero ha emesso le istruzioni a seguito delle proteste di ieri contro decine di migliaia di polacchi a Varsavia e migliaia in 80 città del Paese.
I manifestanti sono scesi in piazza per la morte di una donna incinta di 30 anni della città di Pshchina, che secondo loro è stata la “prima vittima” della sentenza della Corte costituzionale dello scorso anno.
Le proteste si sono svolte dopo che si è scoperto che la donna è morta in ospedale per shock settico a settembre perché i medici hanno ritardato l’aborto, aspettando che il cuore fetale smettesse di battere.
I medici hanno rinviato l’aborto alla 22a settimana di gravidanza, nonostante il feto non avesse abbastanza liquido amniotico per sopravvivere.
Sono stati sospesi dal lavoro e i pubblici ministeri hanno aperto un’indagine sul caso.
Gli attivisti per i diritti delle donne affermano che le leggi sull’aborto hanno un forte effetto sui medici in Polonia, un paese prevalentemente cattolico.
L’opposizione e i manifestanti hanno accusato il Partito Legge e Giustizia al governo e la fedele Corte Costituzionale di abbandonare i medici con due motivi legali per l’aborto, costringendo i medici ad aspettare fino all’ultimo minuto per situazioni problematiche, invece di salvare subito la vita delle donne incinte.
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