primo ministro d’Italia, Giorgia Melonicancellato oggi “imprudente” critiche alle sue politiche del lavoro da parte del secondo vicepresidente dello Stato spagnolo, Yolanda Diaze lo attribuì a “difficoltà interne” nel governo spagnolo.
“Il ministro del Lavoro ha parlato della precarietà. Penso che sappia molto poco di questa situazione perché L’Italia ha appena raggiunto il suo record storico di dipendenti e un contratto stabile”, ha detto ai giornalisti a Praga.
E ha aggiunto: “Forse lei non conosce molto bene il lavoro che sta facendo il Governo italiano ma, ripeto, è una dinamica, a dire il vero, come capirà, non avrebbe molto senso se non fosse per le difficoltà interne che altri governi hanno e usano. Ma a me non interessa molto”.
In un intervento oggi alla plenaria del Congresso dei Deputati, il vicepresidente ha detto proprio questo “programma nascosto” Il governo Vox ha parlato di “limitazione dei diritti di sciopero, contrattazione collettiva, privatizzazione delle pensioni e ritorno ai contratti spazzatura”.
E ha aggiunto che in questo ha coinciso con la Meloni che, secondo quanto ha detto, “era uscito il primo maggio in Italia per conciliare un decreto contro i lavoratori in Italia e il ritorno ai contratti spazzatura”.
Vice Presidente e Ministro degli Affari Esteri italiano, Antonio Tajanispiegato come “Valutazione inaccettabile delle decisioni del governo” Le critiche dell’Italia al secondo vicepresidente spagnolo.
“Peccato che la vicepresidente spagnola Yolanda Díaz, intromettendosi nella vita politica italiana, abbia espresso una valutazione inaccettabile della decisione del governo”, ha scritto Tajani su Twitter dopo che Díaz ha accusato Vox di voler “ritorno al contratto spazzatura”quando assicura che Meloni l’ha fatto.
Il premier italiano ha irritato i sindacati alla sua prima festa del lavoro al governo, convocando il Consiglio dei ministri in vacanza e con decreti in materia di lavoro che hanno ampliato la possibilità di prorogare i contratti a tempo determinato, finora limitati a un anno.
Una settimana dopo, i sindacati italiani e l’opposizione hanno manifestato, uniti per la prima volta dopo la vittoria della Meloni, per protestare contro il controverso decreto legge, che ha ridotto anche la pressione fiscale su alcuni stipendi ma solo fino alla fine dell’anno.
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