In futuro, la guida autonoma non sarà solo dominio dei veicoli terrestri. Airbus ha iniziato a testare una nuova tecnologia nota come DragonFly che potrebbe salvare gli aerei in caso di emergenza. Se il pilota non è in grado di volare per qualche motivo, il sistema può deviare automaticamente i voli, scegliere la rotta più adatta per l’aeroporto (utilizzando fattori quali i regolamenti dello spazio aereo e le condizioni meteorologiche) e atterrare in sicurezza.
“Tecnologia, conosciuta con il suo nome Libellula, inclusa la deviazione automatica di emergenza in modalità volo, atterraggio automatico e taxi assist. L’obiettivo è valutare la fattibilità e l’idoneità di ulteriori indagini sul sistema di volo autonomo per supportare operazioni più sicure ed efficienti”. Airbus ha detto in un comunicato stampa pubblicato la scorsa settimana.
Tecnologia autonoma negli aeroplani
Il sistema in prova è progettato per identificare le caratteristiche del paesaggio, consentendo al velivolo di “vedere” e manovrare autonomamente in sicurezza. Durante i test di volo, la tecnologia è stata in grado di assistere i piloti in volo, nella gestione di situazioni simulate di disabilità dei membri dell’equipaggio e durante l’atterraggio e il rullaggio.
Il velivolo è in grado di pianificare nuove traiettorie di volo tenendo conto di fattori esterni come zone di volo, terreno e condizioni meteorologiche. Inoltre, può comunicare con il controllo del traffico aereo (ATC) e il centro di controllo operativo della compagnia aerea. La tecnologia utilizzata è ottima potenziale per migliorare la sicurezza e l’efficienza del volo.
Il sistema DragonFly può atterrare automaticamente su qualsiasi pista utilizzando sensori e algoritmi di visione artificiale. I test sono stati finora limitati a un aeromobile A350-1000. Potrebbe volerci del tempo prima che DragonFly entri in produzione di massa, poiché il suo utilizzo deve essere approvato dalle autorità.
Airbus sta anche esplorando funzionalità per assistenza alla guida, che è stato testato in tempo reale all’aeroporto di Toulouse-Blagnac in Francia. Questa tecnologia fornisce all’equipaggio avvisi audio in risposta agli ostacoli, controllo della velocità di crociera assistito e indicazioni sulla pista utilizzando le mappe aeroportuali.
Il futuro dell’aviazione
Oltre a queste capacità, uno dei più importanti produttori di aerei commerciali ha lanciato un altro progetto, il cui obiettivo è quello di mettere a punto una nuova generazione di algoritmi basati sulla computer vision, che miglioreranno ulteriormente l’assistenza durante l’atterraggio e il rullaggio.
Tutti i test fino ad oggi sono stati effettuati in collaborazione con filiali Airbus e partner esterni tra cui Cobham, Collins Aerospace, Honeywell, Onera e Thales. Il progetto DragonFly è parzialmente finanziato dall’Autorità francese per l’aviazione civile (DGAC).
Sebbene gli aerei che volano completamente da soli potrebbero non apparire per molto tempo a venire, possiamo aspettarci macchine che non richiedono quasi nessun intervento anche in una situazione di crisi. La tecnologia può aumentare il numero di voli verso aeroporti con atterraggi difficili (ad esempio l’aeroporto di Wellington in Nuova Zelanda) e ridurre al minimo i ritardi dei taxi.
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