MADRID, 20 gennaio (EUROPA PRESS) –
Un tribunale ha condannato per corruzione l’ex ministro dell’Energia algerino Chakib Jelil, con una nuova sentenza in contumacia nei confronti dell’ex politico, che ora è latitante negli Stati Uniti dopo che il tribunale ha anche ratificato un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti.
La sentenza fa seguito a una condanna a 20 anni condannata lo scorso anno contro Jelil, indagato per aver pagato tangenti da una filiale del colosso italiano ENI per ottenere appalti.
Il tribunale anticorruzione di Sidi M’Hamed nella capitale algerina ha anche condannato gli ex ministri Amar Ghoul (Trasporti) e Mohamed Bedjaoui (Straniero), insieme a due ex principali operatori petroliferi di stato algerini, Sonatrach, Nuredin Buterfa e Abdelmumen uld Kaddur, come riportato da Reuters giovedì dall’agenzia di stampa ufficiale algerina APS.
Jelil, che aveva un mandato d’arresto dal 2013, è tornato in Algeria nel 2016 dopo il rilascio provvisorio delle accuse. Tuttavia, alla fine è fuggito dal Paese nel 2019, in seguito alle dimissioni del presidente Abdelaziz Bouteflika, quando le indagini sono riprese.
La possibilità dell’estradizione di Jelil dagli Stati Uniti sembra attualmente improbabile a causa dell’assenza di un accordo bilaterale in materia tra Algeria e Stati Uniti, secondo un procuratore speciale che ha riferito al portale di notizie Jeune Afrique.
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