MADRID, 18 gennaio (EUROPA PRESS) –
Le autorità italiane hanno trovato una seconda casa questo mercoledì in relazione al leader di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì in una clinica a Palermo dove si reca regolarmente per cure contro il cancro.
Le prime piste dopo l’arresto di Messina hanno portato i Carabinieri in una casa di Campobello di Mazara dove hanno trovato beni di lusso ma niente armi, né documenti che potessero incriminare una rete guidata da chi è latitante da 30 anni.
Questo giovedì gli inquirenti hanno localizzato un secondo appartamento, a circa 400 metri dal primo, e dove, secondo l’agente dell’AdnKronos Messina, è stato costruito un bunker. Uno degli scopi di questi documenti è determinare se ci sono nascondigli in questi rifugi dove le prove possono essere nascoste.
Per nascondersi alle autorità, Messina aveva preso in prestito l’identità di Andrea Bonafede, il proprietario della prima casa trovata dalle forze dell’ordine e indagato anche in questo caso. La Procura sta anche esaminando il ruolo del medico che ha assistito il capo in cura per un tumore presso una clinica privata del capoluogo siciliano.
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