La seconda puntata del Qatargate, scoppiata una settimana fa all’interno dell’Europarlamento per il presunto pagamento di tangenti da parte del Qatar, pone l’accento sull’eurodeputato maiorchino, in quanto è noto che guida il gruppo di politici dell’assemblea che definisce l’Ue -Qatar Friendship Group’ e che per molti anni ha preso contatti e viaggiato nei paesi arabi, condividendo anche promozioni delle sue compagnie aeree.
Questo giornale ha cercato di contattare il politico ora iscritto a Ciudadanos, soprattutto dopo che lui stesso, attraverso i suoi social network, ha dichiarato “tolleranza zero” contro la corruzione e si è offerto di rispondere a tutte le domande necessarie in merito.
Bauzá ha rifiutato di rilasciare una nuova dichiarazione, ma lo ha fatto all’inizio della settimana nel programma Cuatro. Chiesto direttamente se l’hanno provato comprare la loro volontà politica, l’eurodeputato di Ciudadanos ha replicato: «Mai, mai nella mia vita, mai nella mia carriera politica, né mi ha offerto né insegnato, né ho avuto il minimo sospetto… Altrimenti agirò con la forza e subito. Non solo non lo accetterò, lo rimprovererò”.
José Ramón Bauzá ha confermato che il caso di corruzione lo ha lasciato “ferito, vergognoso, dispiaciuto, … come tutti i parlamentari e soprattutto quelli di noi che sono veri difensori dell’Europa”. L’ex presidente del governo ha chiarito su Twitter di non aver ricevuto denaro illegalmente e ha compreso i sospetti che attualmente esistono su di lui per aver difeso pubblicamente il Qatar in vari modi. “Questo è comprensibile e spiegabile. È chiaro che il Qatar fa parte di ciò che conosciamo come democrazia, al contrario. A proposito delle informazioni che ha condiviso sul Paese arabo negli ultimi due anni attraverso i suoi social, e altri canali, ha precisato: «Quello che dico è che sono in corso una serie di passi che sono in linea con quanto tutti noi chiedere che il Qatar e altri paesi aumentino e migliorino verso lo stato di diritto.
Di conseguenza, ha insistito sul fatto che ci sono stati pochi progressi e che nel caso particolare del Qatar, “molte istituzioni, compreso il Parlamento, da quando si sarebbe dovuto svolgere la Coppa del Mondo, hanno lavorato per portare progressi, riforme e miglioramenti. . .. ma ciò non significa, tutt’altro, che questi paesi soddisfino i requisiti che tutti riconosciamo come nazioni democratiche.
Al termine dell’intervista, Bauzá ha assicurato che il Parlamento risolverà il caso, le cui indagini sono attualmente in corso e a seguito del quale sono stati arrestati in Italia l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, la socialista Eva Kaili, e l’ex europarlamentare PierAntonio Panzeri. Francesco Giorgi, compagno di Kaili e arrestato in un’operazione anticorruzione per tangenti pagate dal Qatar, ha coinvolto questo giovedì anche l’eurodeputato Andrea Cozzolino, capodelegazione del Parlamento europeo per i rapporti con il Maghreb, in una dichiarazione alla Polizia, compreso il Marocco.