Chi è nella rete oscura dell’Italia che ha invaso il cuore delle istituzioni europee

Reduci politici, sindacalisti e anche partner sentimentali di leader europei fanno parte di un’oscura rete italiana che, da quanto si sa finora, è stata accusata di attaccare il cuore delle istituzioni europee per illeciti sostegni. Qatar Y Marocco. UN reti di corruzione e spionaggio la cui portata integrale è ancora solo parzialmente nota e che è già stata svelata tempesta lontana scomparire rapidamente dall’orizzonte.

Antonio Panzeri, il veterano

circa 30 anni fa, Antonio Pansierigli italiani ora stanno nel mezzo del mega-scandalo noto come ‘Qatargate’è una figura di riferimento sinistro a Milano. In quel periodo, appena caduto il muro di Berlino, la politica italiana era in crisi. Ma Panzeri, che era allora famoso capogilda, ha resistito alla tempesta meglio di altri. Si è guadagnato una reputazione anni luce dal suo attuale status di principale sospettato di una cospirazione per corruzione e spionaggio che porta in Qatar e Marocco e coinvolgendo altri politici e lobbisti italiani ed europei.

Le accuse contro Panzeri erano gravissime. Secondo la denuncia trapelata dalla stampa belga, il politico italiano, Deputato europeo in tre legislature tra il 2004 e il 2019 e fondatore Organizzazioni non governative contro l’impunità, cercherà di influenzare illegalmente (vale a dire in un modo che va oltre le normali attività di lobbying) la decisione del Parlamento europeo di migliorare l’immagine del Qatar. In sostituzione ingenti somme di denaro.

Ma questo sarà solo imbarazzante punta dell’iceberg. Anche se, stando a documenti visti e citati nelle ultime ore dai giornali italiani Repubblica e Belgio le seraPanzeri farà anche parte del framework WHERE Direzione generale degli studi e della documentazione marocchina (DGED). Questo è, Controspionaggio di Rabat. In particolare, il sospetto era che i Panzeri sarebbero diventati una specie di grande cavallo di Troia, quel pensiero offrire servizi ai paesi africani da altri lobbisti e politici compiacenti, come riportato dalla stampa italiana.

L’aspetto strano è che Panzeri era solo uno straniero in Italia fino a questo scandalo. Infatti, quando ero giovane È iscritto al Partito Comunista Italiano (PCI) e la sua prima legislatura al Parlamento Europeo è nata grazie alla candidatura presentata attraverso Unidos en El Olivo. Si tratta di una coalizione di centrosinistra che è esistita fino al 2007 e ne ha riunite diverse partito erede della Democrazia Cristiana e PCI. Il suo attuale successore è il Partito Democratico (PD), un partito a cui Panzeri si è unito quando era eurodeputato. Ma tutto è stato dimenticato.

Francesco Giorgi, il bello

Figlio di un insegnante e dirigente scolastico molto attivo nel volontariato, FrancescoGiorgio È un ex collaboratore di Panzeri e partner sentimentale di L’eurodeputata greca Eva Kaili, è stato rimosso dalla carica di vicepresidente della Camera dopo che lo scandalo è stato scoperto. Giorgio, detto “Il bello” da Bruxelles e che il giudice ha difeso in custodia cautelare Dopo le sue osservazioni di questo mercoledì, sarà uno dei primi a iniziare a staccare la spina fornendo informazioni rilevanti durante gli interrogatori del sistema giudiziario belga e ammettendo di aver agito a sostegno del Qatar e del Marocco.

Qualcosa che non è irrilevante, poiché, dopo laureato in Scienze Politiche a MilanoGiorgio si è trasferito nel 2009 a Bruxelles e lì iniziò una vita professionale associata ai Panzeri e ai socialisti europei. Tanto che ultimamente è diventato assistente dell’eurodeputato italiano e continua per lui rapporti con i paesi del Maghreb.

“Ho fatto tutto per soldi che non mi servivano”, ha risposto interrogato da un giudice belga, secondo la stampa italiana, e mentre cercava di liberare Kaili, che ha la stessa figlia con questa appassionata barca a vela.

Andrea Cozzolino, dimissionario

Andrea Cozzolino, boss Francesco Giorgi, non è stato formalmente arrestato o indagato, così come Giorgi e Panzeri. Eppure, questo MEP (dal 2009) nato a Napoli, appartiene al Partito Democratico Italiano (PD), prima si è dimesso dall’incarico di coordinatore per l’emergenza del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) e successivamente anche annullare l’iscrizione a questo gruppo.

Il motivo va probabilmente ricercato nelle ultime indiscrezioni sui giornali italiani, alcuni dei quali scrivono ci saranno prendere tangenti dal Marocco, presumibilmente in azione coordinata con i Panzeri. Quel fatto ha categoricamente negato, affermando di essere completamente all’oscuro dell’intera indagine. “Non sono stato indagato, né interrogato, né perquisito”, si è difeso.

Anche il nome di Cozzolino è poco conosciuto in Italia. Tuttavia, in questo paese, prima di trasferirsi a Bruxelles, aveva Membro del Consiglio dell’agricoltura della regione Campania e precedentemente ha ricoperto il ruolo di funzionario locale del PD per la città di Napoli.

Luca Visentini, sindacalista

Luca Visentini, arrestato e poi rilasciato, è in carcere da anni associato al sindacato italiano UIL e fino allo scorso novembre è stato segretario generale Confederazione internazionale dei sindacati, più grande organizzazione del suo genere al mondo.

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Nato nel 1969 a Udine (estremo nord d’Italia) ed ex studente di filosofia all’Università di Trieste, Visentini ha attirato l’attenzione quando, in un’intervista di qualche mese fa, ha difeso le presunte avances del Qatar sui diritti dei lavoratori. Il Qatar “dovrebbe essere presentato come una storia di successo”, ha detto. Secondo le organizzazioni per i diritti umani, in costruzione di strutture legate alla Coppa del Mondo almeno 6.750 lavoratori migranti sono morti dal 2010.

Questo fatto sarà gravissimo perché uno degli obiettivi del Qatar, affrontando quest’anno i Mondiali, è proprio quello di dimostrare che dietro c’è la Western Union.

Daniel Jensen

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