La questione migranti è il primo asse di attrito tra Giorgia Meloni e l’Unione Europea

Più di 900 migranti soccorsi nel Mar Mediterraneo da varie navi umanitarie hanno aspettato settimane prima di sbarcare in una destinazione sicura. Né l’Italia né la Francia vogliono prendersi cura dei profughi, soprattutto dalla Libia.

Come in altre occasioni, l’Unione Europea cerca di ridistribuire i nuovi arrivi tra i suoi paesi. La Meloni, con la sua politica anti-immigrazione, ha rifiutato lo sbarco, annotando la sua consueta affermazione: “Niente naufragi, ma migranti”. La Francia batte bandiera della libertà accogliendo solo 230 migranti.

Libia. La disputa è centrata tra questi due Paesi, e soprattutto in Italia, perché l’Italia è il Paese “sicuro” più vicino alla Libia, da dove partono la maggior parte delle navi clandestine con i migranti. che sono stati poi soccorsi in mare dalle imbarcazioni delle ONG. La Meloni, con grande rammarico, ha ricevuto l’imbarcazione “Rise On Top”, che trasportava 90 persone, sbarcata martedì in Calabria. La stessa cosa è successa ai 572 migranti della nave “Geo Barents”, sulla quale viaggiavano 60 minorenni senza genitori. Allo stesso modo nel sud Italia è arrivata la navigazione ‘Humanity 1’, con 35 passeggeri a bordo.

La nave contestata era la “Ocean Viking”, che trasportava 234 migranti, fu respinta dall’Italia e, dopo pressioni internazionali, accettata dalla Francia. Ieri ha attraccato al porto militare di Tolone e, con questa navigazione, è iniziata la prima crisi di Giorgia Meloni nei rapporti con l’Unione Europea.

Numero. L’italiano ha risposto alle critiche sul rifiuto dell’ultima nave ricordando che finora nel 2022 sono arrivati ​​in Italia 90.000 migranti, 38 dei quali accolti dalla Francia e i restanti 117 dall’Europa: “Per cosa sei arrabbiato? Che L’Italia dovrebbe essere l’unico porto possibile per lo sbarco dei migranti? Questo non è scritto in nessun accordo”. I suoi attacchi non si sono limitati a Macron, ma hanno coinvolto tutta l’Europa: “Adesso possiamo decidere che siamo l’unico porto in Europa, ma non sono d’accordo, non ho questo mandato dall’Italia. Non credo che dovremmo combattere Francia, Grecia, Spagna, Malta. L’unica soluzione generale, e ne ho discusso con Macron e con la Germania, è difendere i confini esterni dell’Ue, una soluzione europea». La Francia ha annunciato una “ritorsione” contro l’Italia, e la Meloni ha criticato la reazione di Parigi definendola “aggressiva e ingiustificata”: “Quando parli di ritorsione nelle dinamiche Ue, qualcosa non va”.

Parigi. Il governo francese, che ha definito “disumana” la decisione di opporsi alla nave contestata, le ha consentito di attraccare in Oceano, ma accoglierà un terzo dei migranti; il resto sarà distribuito tra Germania, Croazia, Romania, Bulgaria, Lituania, Malta, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda.

Mentre l’ascesa dell’estrema destra in Italia sta rafforzando il discorso sulla migrazione, la sua controparte francese, il partito Marine Le Pen, ha criticato Macron per “aver ceduto” alle pressioni internazionali e ha elogiato la Meloni per “mantenere la sua parola”. L’estrema destra Le Pen, oppositore di Macron alle ultime elezioni, ha colto l’occasione per chiarire la sua posizione: “Questo è l’inizio di una serie di barche di ong coinvolte nel traffico di esseri umani”.

Critico. Nonostante il fatto che l’Italia accetti la stragrande maggioranza dei migranti, le critiche arrivano per due motivi principali. Il primo, il tempo di attesa, oltre due settimane, fino alla decisione di accoglierlo, quando dovrebbe scendere subito prima della richiesta di protezione. In secondo luogo, la decisione di “inviare” la nave Ocean’s in Francia: il destinatario dell’arrivo dei migranti è colui che li deve accogliere.

I due leader europei, Meloni e Macron, si erano incontrati a fine ottobre, lo stesso giorno in cui il leader italiano si era insediato. Questo incontro soddisfò entrambi, tanto che il governo francese considerò il rifiuto degli “Ocean Vikings” come una “pugnalata alle spalle”.

Gérald Darmanin, ministro dell’Interno francese, è stato uno dei più duri con i suoi vicini: “L’Italia è la più grande perdente di questo comportamento. Ci saranno conseguenze potenti nelle relazioni bilaterali ed europee. Respingiamo questa decisione contraria al diritto internazionale”, ha affermato dopo aver deciso di rafforzare i controlli alle frontiere tra i due Paesi.

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Daniel Jensen

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