MADRID, 8 novembre (EUROPA PRESS) –
Gli 89 migranti e rifugiati in attesa a bordo della barca “Climb On Board”, dell’ONG Mission Lifeline, sono potuti sbarcare questo martedì nel porto italiano di Reggio Calabria, anche se ce ne sono diverse centinaia in attesa di simili autorizzazioni su altre imbarcazioni.
L’organizzazione ha festeggiato sui propri social network lo sbarco totale, dopo che le autorità italiane hanno consentito l’evacuazione solo di sei persone per motivi medici. Tutti questi migranti sono stati soccorsi nell’area del Mediterraneo centrale, essendo partiti dal Nord Africa.
Mission Lifeline, Medici Senza Frontiere, SOS Mediterranée e SOS Humanity hanno sofferto nei giorni scorsi a causa dei cambi di governo in Italia, ora inclini a impedire i soccorsi delle ONG e gli sbarchi dei migranti, nonostante queste due organizzazioni come le Nazioni Unite hanno esortato a mettere il benessere delle persone al di sopra delle considerazioni politiche.
La ricercatrice di Human Rights Watch Giulia Tranchina ha sollecitato in un comunicato a garantire uno sbarco senza ostacoli per esaminare anche le esigenze di protezione di questi migranti. “Tenere le persone bloccate sulle navi o bloccate in mare non è una seria politica di immigrazione: è semplicemente un teatro disumano e illegale”, ha sentenziato.
HRW, tuttavia, ha riconosciuto la necessità di un meccanismo di solidarietà europeo e di un sistema comune di asilo, cosa che i paesi dell’Europa meridionale chiedono da anni. Tranchina sostiene anche la riattivazione del sistema di salvataggio dell’UE nel Mediterraneo, nella misura in cui la piena responsabilità di salvare vite umane ricade ora sulle attività delle ONG.
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