Il sindaco di Messina ha iniziato martedì uno sciopero della fame per contrastare le misure del governo per frenare la diffusione del coronavirus.
Durante il fine settimana, Cateno De Luca ha piantato una tenda nel porto siciliano della città e da allora vive lì di notte.
L’intenzione era quella di “bloccare” simbolicamente lo Stretto di Messina, che si trova tra la Sicilia e l’Italia continentale.
De Luca, capo del movimento regionale Sicilia Vera, ha protestato contro la regola secondo cui solo chi è stato vaccinato e guarito dal coronavirus può entrare e tornare dall’isola, in barca o in aereo.
Questo politico afferma che lo stato ha “catturato” la Sicilia. Lunedì si è dimesso da sindaco, con effetto a febbraio.
Martedì mattina ha fatto un ulteriore passo avanti e ha annunciato tramite Facebook che stava iniziando uno sciopero della fame.
Il governo di Roma ha messo in atto dal 10 gennaio regole più severe per ridurre la diffusione del virus e per cercare di far cambiare idea a chi non vuole farsi vaccinare.
Le regole di vaccinazione e recupero ora si applicano ad hotel, centri congressi, ristoranti, stazioni sciistiche e trasporti locali e di altro tipo, come i traghetti.
Finora, circa l’80% degli italiani è stato completamente vaccinato.
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