EFE | PAESE | Roma
La Vicepresidente della Colombia e Ministro degli Affari Esteri, Marta Lucía Ramírez, ha inaugurato oggi nei giardini di Villa Borghese a Roma una strada dedicata allo scrittore colombiano Gabriel García Márquez, un “orgoglio” per il Paese.
Ramírez ricorda che per García Márquez la “voce di Roma” era “il suono di una fontana” e ha paragonato il suono alla pioggia che cade in quel momento, come se fosse un esempio del realismo magico dello scrittore colombiano.
“Oggi è il giorno in cui il nome di Gabriel García Márquez è scritto in una strada di Roma, poiché il suo nome, la sua calligrafia e la sua opera sono per sempre iscritti nella letteratura latinoamericana”, ha affermato il vicepresidente.
Via Gabriel García Márquez è a pochi metri dalla Casa del Cinema, un gesto simbolico dal momento che “Gabo” ha studiato cinema nella capitale italiana e, come ha sottolineato il vicepresidente, “il neorealismo italiano lo ha ispirato per il romanzo ‘Cent’anni di solitudine ‘”.
“Gabo” arrivò a Roma nel 1955 come corrispondente per El Espectador per seguire lo stato di salute di Papa Pio XII, e rimase per più di un anno per studiare cinema in città, una formazione che rafforzò il suo “collegamento con le sette arti” .
“La maggior parte degli scrittori inizia con la letteratura e poi raggiunge l’apice nel cinema, ma ‘Gabo’, come ‘Gabo’, ha fatto le cose in modo diverso, anche se ci ha portato nello stesso posto”, ricorda Ramírez.
L’ambasciatore della Colombia in Italia, Gloria Ramírez, ha ringraziato la scrittrice per la sua confessione e ha invitato il pubblico ad assistere all’apertura del cartello stradale, un momento in cui centinaia di farfalle di carta gialla sono state lanciate in aria come segno del lavoro di García Marquez.
Tra i presenti all’evento anche l’editore Carlo Feltrinelli, figlio dell’editore milanese Giangiacomo Feltrinelli, che ha pubblicato “Cent’anni di solitudine” tradotto in italiano, prima lingua a tradurre l’opera “Gabo”.
All’evento hanno partecipato anche l’ex calciatore colombiano Iván Ramiro Córdoba, che gioca per l’Inter, nonché il direttore dell’Istituto Cervantes di Roma, Juan Carlos Reche.
Durante l’evento, decine di persone hanno manifestato vicino all’inaugurazione per criticare il governo colombiano con striscioni in italiano con la scritta “mai più violazioni dei diritti umani” nel Paese.
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