L’Italia ha dichiarato lunedì (4/7/2022) lo stato di emergenza nelle cinque regioni del Nord e ha annunciato che destinerà 36,5 milioni di euro per far fronte alla siccità che da settimane affligge la pianura padana.
Il Consiglio dei ministri ha approvato lo stato di emergenza in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Venezia e Piemonte fino al 31 dicembre, ha annunciato il governo in un comunicato.
La penisola italiana sta affrontando una straordinaria ondata di caldo iniziale, accompagnata da scarse precipitazioni, soprattutto nella pianura agricola padana (nord), che sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi 70 anni.
Lo stato di emergenza mira a fornire “mezzi e poteri straordinari” per garantire l’esecuzione degli interventi urgenti, per mantenere l’incolumità pubblica, riparare i danni subiti dalla proprietà pubblica e privata e garantire le normali condizioni di vita della popolazione. .
Piccole barche giacevano sul fondo del fiume Po, a Sermida. Il fiume più lungo del paese è stato colpito da una grave siccità.
Secondo il più grande sindacato agricolo del Paese, la Coldiretti, la siccità minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà del bestiame nella Pianura Padana, dove si produce, tra l’altro, il prosciutto di Parma.
Il Lago Maggiore e il Lago di Garda hanno livelli inferiori alla norma per questo periodo dell’anno, e più a sud anche il livello del fiume Tevere, che scorre attraverso Roma, è diminuito.
razione d’acqua
Il fiume Po rappresenta il più grande bacino idrico della penisola, ed è utilizzato principalmente per scopi agricoli.
Così si presenta il fiume Sesia, importante affluente del fiume Po, che nasce dal ghiacciaio del Sesia.
Nei giorni scorsi diversi comuni hanno annunciato misure restrittive, come Verona (250.000 abitanti) che iniziano a limitare l’uso dell’acqua potabile; o Milano, che ha annunciato la chiusura della sua fontana decorativa.
Inoltre, a causa della siccità, la produzione di energia idroelettrica è fortemente diminuita.
Le centrali idroelettriche, la maggior parte delle quali si trovano sulle montagne nel nord del paese, sono responsabili di quasi il 20% della produzione di energia della nazione.
jc (afp, dpa, efe)
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