Vaucluse: Chorégies d’Orange offre una “pozione d’amore” tonica e festosa

Per la prima opera lirica dell’edizione 2022 delle Chorégies d’Orange, “The Potion of Love”, di Donizetti, il pieno successo dello spettacolo è firmato da Adriano Sinivia. Venerdì 8 luglio, nonostante le raffiche di maestrale nel teatro antico, l’omogeneità della distribuzione e la fantasia scenica ha conquistato oltre 4.000 spettatori presenti.

Se la scelta de “La pozione d’amore”, del compositore italiano Gaetano Donizetti, potrebbe, a priori, destare preoccupazione che l’opera si adatterà solo moderatamente al particolare contesto dell’antico teatro di Orange, la visione proposta dal regista Adriano Sinivia immediatamente dissipa tutte le preoccupazioni. Oltre all’umorismo, alla pura fantasia, alle battute e allo spirito celebrativo, questa produzione ha costruito il suo impatto.

Proiezione inaspettata

Nel set XXL immaginato sul set, con grano gigante e papaveri e enormi ruote di trattore, si esprime il carattere rustico ed esagerato del soggetto, e gli aspetti comici della trama sono ampiamente sfruttati.

Con la regia di attori che utilizzano ricette del teatro boulevard, costumi incredibilmente colorati, proiezioni inaspettate (e di grande successo), sulle grandi mura formate dalle pietre romane del monumento, il divertimento totale è assicurato.

Accessori e luci completano il carattere sfrenato e delirante di un concept la cui traiettoria è mantenuta fino alla fine. Per la gioia di questo spettacolo, che ha ricevuto una standing ovation al momento del saluto.

Direzione senza partizione

Per un repertorio costruito su sottigliezza, leggerezza, ritmo e sentimento commovente, è importante affidare il direttore d’orchestra a un direttore che corrisponda allo stile e alla personalità della partitura. Con Giacomo Sagripanti, una scelta saggia.

Lavorando a memoria e riuscendo a mantenere la tavola in equilibrio nonostante le raffiche di maestrale arrivate nella notte delle Chorégies, lui, alla testa dell’Orchestra Filarmonica di Radio France e dei cori associati di Avignone e Monte Carlo, ha vinto la partita. In termini di suono e interpretazione di questo “Elisir”, grande soddisfazione.

Piattaforma vocale di ottimo livello

Ma l’opera di Donizetti non poteva accontentarsi delle sue meravigliose invenzioni e accogliere visioni divertenti. Anche le voci devono (e fortunatamente) essere presenti. Sotto la statua di Augusto c’è tutto.

Intorno ad Anna Nalbandiants (la perfetta Giannetta), il cast principale del cast è stato senza dubbio all’altezza delle aspettative degli amanti dell’opera. Erwin Schrott primo. Invitato per la terza volta alle Chorégies, il basso-baritono uruguaiano ha interpretato in breve il ruolo di Dulcamara.

Con la sua incredibile disinvoltura sul palcoscenico, l’immancabile portata del teatro e la facilità di riempire gli spazi con la sua voce ben proiettata, sta ancora una volta conquistando.

Confine controllato e flessibile

Il nuovo arrivato di Orange, il baritono polacco Andrezej Filończyk (Belcore), rivela il suo timbro leggero e accattivante e il suo grande gioco, ovviamente (ma questa è la prospettiva che la messa in scena vuole per tutti i partecipanti a questa produzione), mentre il soprano sudafricano Pretty Yende disegna una bella Adina. . Pieghettata, di bella chiarezza, caratterizzata da linee vocali controllate e flessibili, la sua voce riesce ad esprimere tutti i sentimenti del personaggio.

Infine, con Francesco Demuro, Orange ha elogiato Nemorino dell’acqua migliore. Chiamato in sostituzione di René Barbera, originariamente previsto, il tenore sardo con sensibilità e intelligenza difende le pagine a lei dedicate “La pozione d’amore”. E la sua aria “Una furtiva lagrima” (che canta), sottolinea la sua tecnica, il senso delle sfumature e l’idoneità per il ruolo di questo formato.

Lo spettacolo andrà in onda il 22 luglio, alle 21, su “France 5”.

Jacqueline Andrus

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