ROMA, 23 giugno (DPA/EP) –
Un tribunale di Milano ha deciso questo giovedì di sospendere il procedimento contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per diffamazione e ha chiesto al Senato di esaminare se le dichiarazioni che definisce “criminali” e “comunisti ricchi e viziati” possono essere contestate. al capitano di ‘Sea Watch 3’, Carola Rackete, durante la crisi migratoria di Lampedusa del 2019.
Salvini, leader della Lega Nord di estrema destra e ministro dell’Interno tra giugno 2018 e settembre 2019, ha usato il suo social network per attaccare la reputazione di Rackete, che accusa di fare “politica” con la vita umana. Di recente ha messo in dubbio che fosse lui e non lui ad andare in tribunale.
Nel frattempo, Rackete si è detto deluso dalla decisione della corte, ma sperava che potesse continuare dopo che “persone che ricoprono importanti posizioni politiche” si saranno assunte “le proprie responsabilità”, secondo una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa DPA.
La decisione del tribunale di Milano di coinvolgere il Senato nella causa si basava sul fatto che Salvini è deputato alla Camera dal 2018, a seguito delle argomentazioni utilizzate dalla difesa del politico di estrema destra, che ha affermato di essere intervenuto in occasione come senatore.
Tuttavia, per l’avvocato di Rackete, Alessandro Gamberini, i commenti non hanno nulla a che fare con il ruolo di senatore di Salvini e ha espresso “profondo disaccordo” con la decisione del tribunale.
Rackete divenne nota a livello internazionale dopo la decisione di attraccare all’isola di Lampedusa il 29 giugno 2109 la nave ‘Sea Watch 3’ con la quale aveva soccorso cinquanta persone che due settimane prima erano andate alla deriva, nonostante il rifiuto delle autorità italiane.
Per questo è stato arrestato per diverse ore, anche se in seguito è stato assolto da ogni accusa, anche se ciò non ha impedito a Salvini, la cui politica anti-immigrazione prevede una condanna fino a un milione per le ONG che salvano le persone, tra giugno e luglio . quell’anno, nel Mediterraneo, gli dedicò ogni genere di insulti.
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