Serra, romanzo di Roberto Cotroneo

Di Riccardo Borghesi

Cotroneo è uno degli scrittori più eclettici del panorama letterario italiano. Giornalista, saggista, critico letterario, poeta e romanziere, ha scritto di musica, letteratura, storia e sociologia. Come romanziere ha affrontato diversi generi, come il thriller o il romanzo storico, e tutti hanno sempre prestato grande attenzione al linguaggio.

In “Glass House”, Cotroneo affronta il genere gotico, con storie di fantasmi adattate al mondo contemporaneo. Qui i fantasmi non appaiono di notte, a lume di candela, ma in pieno giorno al sole, e gemono non nelle segrete di un castello, ma nel giardino di una moderna villa aristocratica.

La villa progettata da un noto architetto contemporaneo, un “archi star” in termini diremmo selvaggi, è caratterizzata dall’assenza di muri, sostituiti da grandi vetrate che creano una continuità con il giardino. La mancanza di intimità dovuta all’architettura è un fattore importante nella storia, in cui ogni personaggio sembra sorvegliare l’altro, e come influenzato se non diretto da loro. Nel giardino, di fronte alla modernità della villa, si trova un tempietto rinascimentale che ospita una statua romana, ancora più antica, di Ecate, divinità protettrice dei crocevia, dea dai tre volti, mediatrice tra i regni della vita e del mondo. dai morti.

Si apre così la porta dell’inferno a due passi dalla quotidianità di una famiglia apparentemente perfetta, ricco nido d’amore per due gemellini di dieci anni, che si rivelerà uno dei protagonisti più inquietanti della vicenda. Margherita, una giovane pianista con le idee incerte sul proprio futuro, è chiamata a prendersi cura di lui. Trovandosi inconsapevolmente nel mezzo di una partitura già scritta, Margherita diventerà il catalizzatore per scoprire l’oscura realtà nascosta sotto la sottile patina della normalità borghese.

I riferimenti letterari, come di consueto nei libri di Cotroneo, abbondano, da “The Turn of the Nut” di Henry James a “Treasure Island” di Stevenson. Altri, meno diretti, si nascondono nelle pagine dei libri, invitando i lettori che desiderano intraprendere una caccia ai tesori letterari. Allo stesso modo, non mancano i riferimenti musicali, come “Black Mass” di Scriabin, una colonna sonora degna di storia, che rivela ancora una volta l’amore di Cotroneo per la musica.

La “Glass House” è un racconto gotico che piacerà ai fan del genere per la sua meccanica narrativa non-stop. Ma è anche intrattenimento culturale, ricco di suggestioni, punto di partenza per altri possibili viaggi letterari o musicali.

Jacqueline Andrus

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