Saviano, dopo la denuncia di Meloni per averlo definito “bastardo”: “Tutte le paure con questo governo sono giustificate” | Internazionale

Contro il nuovo apparato giudiziario del governo italiano si è messo in moto autore Roberto Saviano. In realtà esisteva prima della sua fondazione, ma i risultati saranno visibili ora. Nei prossimi mesi tre processi coincideranno con il tempo contro l’autore Gomorra -Il primo processo si è svolto martedì- per sospetto di diffamazione l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i suoi due ministri: l’assessore alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, e ai Trasporti, Matteo Salvini (che è anche vicepresidente). La critica a Salvini è arrivata quando il leader leghista era ministro dell’Interno e, nel caso di Meloni, è stata la risposta dell’autore alla seconda visione dei politici su migrazione e morte nel Mediterraneo.

Le accuse contro Meloni sono emerse durante un programma televisivo del 7 dicembre 2020, quando Saviano ha denunciato la propaganda xenofoba e l’uso elettorale dell’attuale presidente del Consiglio e di Salvini con i battelli di salvataggio delle Ong operanti nel Mediterraneo. In quel momento la tensione era al massimo e lo scontro con l’estrema destra di queste organizzazioni, come la Spanish Open Arms, è costante. “Devi ricordare tutta la spazzatura che va alle ONG, che chiamano ‘taxi marittimi’ o ‘navi da crociera’. Posso solo dire: bastardo. A Meloni e Salvini, bastardi, come mai? piazzapulita. In quell’occasione fu Meloni a rimproverarlo.

Saviano, al telefono, ha spiegato il suo punto di vista a EL PAÍS. “Questo governo vuole chiarire che nessuna critica è accettabile. Mi hanno intimidito per intimidire chiunque osava alzare la voce, chiunque osava trasmettere al mittente la sua ferocia e incompetenza”, ha detto. Inoltre, ha giustificato le parole che ha usato contro Meloni: “Quando si parla di migranti, il primo il ministro usa violenze verbali da rizzare i capelli. Lui e Salvini hanno passato anni a definirli indiscriminatamente trafficanti, stupratori, criminali. Meloni, di fronte a emarginati che hanno perso la vita, ha il coraggio di difendere che le navi delle Ong sono un pirata nave, che il loro viaggio deve essere catturato e naufragato inviato in Libia. Le ONG portano in Italia solo il 10% dei migranti che arrivano sulle nostre coste: bloccarli è condannarli a morte. Chi è Meloni a decidere chi vive e chi è morto ?E io sono quello che diffama…”.

L’autore non crede che questi tre processi siano casuali. “Sono liberi di dire quello che vogliono perché hanno l’immunità parlamentare nella difesa delle caste. La libertà di stampa e di opinione è minacciata da questo governo. Tutti questi timori con l’Esecutivo erano giustificati, soprattutto il desiderio di portare l’Italia verso il blocco di Visegrad [alianza de Polonia, Hungría, Eslovaquia y la República Checa] ed essere il loro leader. Così leggo, ad esempio, il recente conflitto con la Francia [por la acogida de inmigrantes]”, ha insistito.

Il premier italiano Giorgia Meloni durante la sessione del G-20 a Bali, martedì.Leon Neal (REUTERS)

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anomalia procedurale

La prima udienza di questo processo inizierà martedì davanti alla nona sezione penale del Tribunale di Roma alle 13.15, presieduta dal giudice Roberta Leoni. Meloni testimonierà solo nella seconda sessione, la cui data non è stata ancora determinata. Ma una delle anomalie che Saviano ha evidenziato è che l’avvocato dell’accusa è Andrea Delmastro Delle Vedove, attuale viceministro della giustizia.

Saviano è uno dei pochi scrittori che ha sempre espresso la sua opposizione all’estrema destra italiana. Tuttavia, il processo questa volta ha suscitato le ire di una classe di intellettuali italiani che recentemente si sono disabituati a protestare e sono scesi in piazza. Un gruppo di loro si riunirà questo martedì davanti al tribunale per lamentarsi della decisione di lasciare Saviano in panchina.

Il secondo processo è stato con la sua vecchia bestia nera, l’attuale vicepresidente del governo Salvini. Durante il suo incarico come capo degli affari interni, l’autore lo ha chiamato “ministro” brutta vita [algo así como del crimen organizado]” È successo nel 2018, quando i vertici leghisti hanno tenuto un comizio a Rosarno, uno degli epicentri della ndrangheta calabrese, e il politico non ha fatto riferimento all’organizzazione mafiosa di cui sopra. Inoltre, in prima fila c’erano diversi esponenti delle famiglie che governavano la zona, cosa che catturò l’attenzione di Saviano. Il termine utilizzato dall’autore parafrasa il titolo del saggio politico di Gaetano Salvemini pubblicato nel 1910 in cui accusava l’allora presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti, di utilizzare il sud solo a fini elettorali e di potere. Il processo inaugurale di questo processo è previsto per il 1 febbraio 2023.

Il terzo processo, che potrebbe non passare in udienza, sarà contro l’attuale ministro della Cultura e conduttore storico della Rai, Gennaro Sangiuliano. Il giornalista del Napoli è sempre stato un fondamentale sostenitore dei diritti in Italia e ora è stato premiato da Meloni con un portafoglio importante. Saviano si congratula ironicamente con lui, ricordandogli alcuni degli amici che avrebbe dovuto avere e che erano nell’orbita di diversi clan. Inoltre, lo chiamava “biografo di Putin” e “giornalista mediocre”. Sangiuliano, invece, vuole soldi e chiede un risarcimento milionario per risarcire quella che considera diffamazione.

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Daniel Jensen

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