L’Italia si prepara alla possibile crisi energetica | ultima Europa | DW

“Ci auguriamo che questi piani non siano necessari, ma non possono coglierci alla sprovvista”, ha detto venerdì (25/2.2022) il primo ministro italiano Mario Draghi durante la sua apparizione in Parlamento presso la postazione militare dell’esercito russo in Ucraina.

Draghi ha annunciato che sono allo studio misure di emergenza “tra cui una maggiore flessibilità nei consumi di gas, sospensioni nel settore industriale e normative sui consumi di gas nel settore termoelettrico, dove sono previste anche misure di abbattimento”.

Come ricorda Draghi, circa il 45% del gas importato dall’Italia proviene dalla Russia, rispetto al 27% di dieci anni fa.

Ha anche aggiunto che il governo stava anche lavorando per aumentare le forniture alternative e intendeva “aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto da altre rotte, come gli Stati Uniti”.

Su questo, ha spiegato che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva offerto la sua disponibilità a sostenere gli alleati con più rifornimenti, ma che sarebbe stato difficile dato il “piccolo numero di rigassificatori operanti in Italia”.

Il governo intende anche aumentare il flusso di gasdotti vuoti, come il TAP dell’Azerbaigian, il TransMed e la Tunisia dell’Algeria e il GreenStream della Libia, è stato annunciato.

E anticipa anche che potrebbe essere “necessario riaprire presto le centrali a carbone per coprire le carenze”, nonostante stiano chiudendo a causa dell’enorme impatto ambientale.

“Il governo è disposto a intervenire per fermare l’aumento dei prezzi dell’energia, se necessario”, ha sottolineato.

Nel suo intervento, Draghi ha anche avvertito che in futuro si dovrebbe prestare maggiore attenzione “ai rischi geopolitici” che pesano sulla politica energetica.

A questo proposito, ha anche accennato alla necessità di aumentare “la capacità di rigassificazione e aumentare la produzione nazionale a scapito delle importazioni. Perché il gas prodotto nel vostro Paese è più facile da gestire e può essere più economico”. (EFE).

Daniel Jensen

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