Il vulcano Etna, nell’isola italiana di Sicilia (a sud), ha vissuto oggi una nuova eruzione nel suo cratere sud-orientale, che ha causato la caduta di ceneri nei campi e nei comuni vicini, pur non interrompendo l’attività dell’aeroporto di Catania.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha riferito in una nota che all’inizio di questo sabato sono stati registrati ulteriori flussi di materiale piroclastico dal cratere sud-orientale del vulcano, che da febbraio ha registrato 52 eventi parossistici.
“La corrente si divide in due parti, la prima verso sud, fermandosi a poche centinaia di metri, mentre la seconda verso la Valle del Bove”, si legge in una nota.
Le emissioni di lava hanno prodotto piogge di cenere che si sono diffuse a nord-est e sono cadute sui comuni di Piedimonte e Linguaglossa, ma anche sul tratto autostradale Catania-Messina.
L’attuale fase dell’eruzione dell’Etna non ha finora influito sull’operatività dell’aeroporto di Catania, che rimane pienamente operativo.
La più grande associazione italiana di allevatori e allevatori di bestiame, Coldiretti, ha confermato che questo episodio ha provocato gravi danni alle colture della zona e ha chiesto un intervento urgente da parte del Governo che “tutela gli imprenditori agricoli con regole rapide e ad hoc”.
Già lo scorso settembre aveva invocato “regolamenti agili” per far fronte al “persistente stato di emergenza” rappresentato dalle attività dell’Etna e dai costi derivanti dallo sgombero di strutture e campi.
Come riportato dall’INGV il 10 agosto, l’ultima eruzione nel cratere di sud-est ha portato l’Etna ad aumentare la sua altezza di 33 metri e ora la sua nuova vetta si trova a 3.357 metri sul livello del mare.
Dal 1980 il cratere di nord-est è considerato il vulcano più alto della Sicilia, con i suoi 3.324 metri, che ha raggiunto un’altezza massima di 3.350 metri nel 1981, prima dell’erosione della sua punta.
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