L’Algeria cerca una risposta all’asse militare marocchino-israeliano

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“Mossad ai nostri confini”. Titoli quotidiani algerini L’Espressione sintetizza il clima che si respirava in Algeria all’indomani della firma, mercoledì 24 novembre a Rabat, dell’accordo di sicurezza – ufficialmente chiamato “memorandum d’intesa sulla difesa” – tra Marocco e Israele con gravi ramificazioni geopolitiche regionali. Per gli algerini non ci sono dubbi: una visita senza precedenti nella capitale reale di Shereefian del ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, che ha firmato il documento con il suo omologo marocchino, Abdellatif Loudyi, ha portato i semi della destabilizzazione dall’Algeria. “Israele sarà di casa in Marocco e avrà l’Algeria a portata di missili, droni e persino attacchi al suo territorio”, aggiunto ogni giorno, vicino al cerchio del potere ad Algeri.

I commenti fanno eco alla reazione dell’ex primo ministro algerino Abdelaziz Djerad – “Algeria nel mirino” – il giorno dopo l’annuncio dell'”accordo Trump”, il 10 dicembre 2020. In base a questo accordo, Washington ha riconosciuto il “Marocco” del Sahara occidentale in cambio della normalizzazione diplomatica tra Marocco e Israele nell’ambito del ” accordo”. In meno di un anno, lo scenario dei rapporti di sicurezza più stretti tra i due Paesi – il memorandum del 24 novembre intende promuovere “Scambio di esperienze e competenze, trasferimento di tecnologia, formazione e cooperazione nel settore della difesa” – continua, ignorando l’allarme dell’Algeria come opposizione nell’opinione marocchina.

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Il regime di Rabat li ha ignorati in nome di un importante imperativo nazionale: la conservazione del suo dominio sul Sahara occidentale, conteso dai separatisti sahrawi del Fronte Polisario dalla partenza degli ex colonizzatori spagnoli nel 1976. Il Regno del Marocco ha sempre considerato l’appoggio politico e militare dell’Algeria al Polisario come un’aggressione alla sua integrità territoriale. Ha reagito con questa spettacolare alleanza militare con Israele, esprimendo la sua solidarietà al Movimento di autodeterminazione della Cabilia (MAK), una sorta di risposta da pastore a pastore.

Corsa agli armamenti

Tali sviluppi hanno sconvolto l’equilibrio strategico nel Maghreb occidentale. L’Algeria nel frattempo ha interrotto le relazioni diplomatiche con Rabat quest’estate in reazione alla sua valutazione. “Aggressivo”, È tempo di una guerra di parole e di una corsa agli armamenti che trasformi questa regione in un tino di polvere da sparo.

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Lance Norris

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