La Sicilia scopre la storia della mafia con la mostra immersiva | cultura e divertimento

La lotta a Cosa Nostra è protagonista della mostra immersiva “No Mafia Emotion 3.0”, visitabile da domani al Museo della Memoria di Palermo, in Sicilia, e che utilizza le nuove tecnologie per studiarne la storia.

Il sindaco della città, Leoluca Orlando, ha spiegato che la mostra non è solo una ricostruzione storica del fenomeno mafioso, ma anche un “percorso di liberazione” perché, ha detto, dopo averla vista “anche le persone più temperanti se ne vanno furiose”.

Questa mostra ha una finalità didattica attraverso l’uso del linguaggio multimediale per spiegare e sensibilizzare l’impatto umanitario e sociale che la mafia ha avuto sul territorio.

Allo stesso modo, suscita le emozioni del pubblico in modo che sia critico nei confronti di ciò che vede e partecipi attivamente al tour.

Dal canto loro, le nuove tecnologie giocano un ruolo di primo piano in questa mostra, poiché consentono di raccontare la storia e “una nuova generazione di investigazione sui fenomeni mafiosi”, ha spiegato in una nota l’autore della mostra, Ario Mendolia.

Tutte le immagini, i suoni e gli elementi visibili “hanno un significato concreto e sono un grido drammatico ed emozionante, ma sempre stretto”, alla storia della mafia siciliana, Cosa Nostra.

La mostra è un viaggio attraverso quattro installazioni, la prima delle quali è una raccolta di video e frammenti audio che riassumono gli anni più cruenti di questa mafia, che negli anni ’90 riempì l’Italia di bombe e uccise i suoi giudici più famosi, come Giovanni Falcone o Paolo Borsellino nel 1992.

Inoltre, gli spettatori potranno studiare la storia dei principali mafiosi, come i sanguinari Totó Riina e Bernardo Provenzano, osservando la proiezione dei loro volti sulla grande tela e ascoltando le loro voci.

Per il presidente del Centro di documentazione siciliano, Umberto Santino, questa sala ha fornito il “necessario incontro con i responsabili del delitto”.

Nella terza sala del museo, una parete intitolata “torre delle vittime” permette di riflettere e ricordare le persone che sono morte combattendo la mafia.

Infine, una ricostruzione grafica tridimensionale ordina in modo semplice e didattico le principali vicende della mafia dall’inizio del ‘900.

Lance Norris

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