Italia: approvato dal Senato il bilancio “ampio” di Mario Draghi

(ats) Presentata in ottobre al Consiglio dei ministri, la legge finanziaria “ampia” 2022 è stata adottata nella notte tra giovedì e venerdì con 215 voti a favore, 16 contrari e nessuna astensione dopo il voto di fiducia. Deve essere approvato entro la fine dell’anno dalla Camera dei Deputati.

I principali beneficiari dei tagli fiscali “sono i dipendenti e i pensionati a basso e medio reddito”, ha assicurato alla stampa mercoledì il capo del governo italiano.

Un totale di 32 miliardi di euro è stato dedicato a misure volte a rilanciare l’economia e sostenere famiglie e imprese, nel contesto della ripresa dalla pandemia di coronavirus.

L’imposta sul reddito è stata modificata riducendo il numero degli scaglioni da cinque a quattro, l’aliquota e aumentando alcune agevolazioni fiscali per i lavoratori a bassa retribuzione.

Il terzo gruppo di tasse, ovvero il reddito compreso tra 28.000 e 50.000 euro, vedrà la riduzione più significativa, da un livello del 38% al 35%.

Al contrario, le fasce di reddito superiori a 50.000 euro subiranno un aumento della tassazione, dal 41% al 43%, l’aliquota massima finora applicata sui redditi superiori a 75.000 euro.

La riforma fiscale esonera inoltre circa 835.000 lavoratori autonomi dal pagamento dell’imposta locale sulle imprese (IRAP).

Per mitigare l’impennata dei prezzi dell’energia, il governo prevede almeno 3,8 miliardi di euro entro il 2022 per contenere un forte aumento delle bollette delle famiglie, avendo speso 4,2 miliardi di euro nel 2021. I pagamenti delle fatture per l’inizio del prossimo anno potrebbero essere scaglionati su dieci mesi.

“Siamo pronti ad aggiungere ulteriori risorse se l’andamento dei prezzi è instabile”, ha promesso Mario Draghi.

La crescita economica al di sopra delle aspettative e senza precedenti dagli anni ’50, superando il 6% nel 2021 dopo un calo del PIL dell’8,9% nel 2020, ha consentito di liberare margini di manovra di bilancio per il 2022.

Il disavanzo pubblico dovrebbe scendere al 5,6% del PIL nel 2022, dal 9,4% previsto quest’anno e dal 9,6% nel 2020. Inizialmente, il governo prevedeva un disavanzo dell’11,8% nel 2021.

Anche il debito pubblico dovrebbe diminuire di un rapporto del 153,5% del PIL nel 2021, rispetto alla previsione del 159,8% di aprile.

Il bilancio prevede generose agevolazioni fiscali per adeguare le abitazioni alla transizione energetica e migliorare il reddito dei cittadini, il reddito minimo che doveva combattere la povertà ma è stato oggetto di abusi.

Uno dei passaggi è anche l’uscita graduale da un complesso sistema normativo che consente il pensionamento a 62 anni, soglia temporaneamente elevata a 64 entro il 2022, in attesa di una soluzione negoziata con i sindacati per il 2023.

Un altro strumento dovrebbe essere contro l’offshoring, imponendo alle aziende con almeno 250 dipendenti di informare le autorità e i sindacati almeno 90 giorni prima dell’annuncio dei licenziamenti previsti nel contesto della chiusura in Italia. .

Lance Norris

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