I centri storici di Roma, Milano e Napoli, banditi dalle proteste anti-vaccino | Mondo

Oggi per il diciassettesimo sabato consecutivo gli anti-vaccini protesteranno in diverse città d’Italia, anche se non potranno farlo nel centro di Roma, Milano o Napoli, a seguito delle nuove norme dettate dal Governo, che, dopo gli incidenti elencato nelle ultime settimane, rafforzerà la sicurezza e consentirà solo la concentrazione.

“L’importante è che le cose non siano forzate in modo pericoloso, mi fido del senso civile dei manifestanti e che seguano le modalità concordate con le autorità di pubblica sicurezza”, ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, poche ore prima che le proteste fossero programmate anche a Torino. , Trieste e molte altre città del paese.

Lamorgese ha spiegato che la nuova direttiva sulle manifestazioni anti-vaccino emanata mercoledì scorso, che consente alle città di vietare le manifestazioni nei centri, “dà un orientamento ai prefetti per conciliare il diritto a manifestare con la necessità di tutelare la salute”. .

A Roma la maggiore concentrazione avverrà al Circo Massimo, dove sono attese circa 1.500 persone, dopo essere state sbarrate dal centro storico, a seguito di manifestazioni che si sono concluse con violenti scontri con la polizia e un attacco alla sede del più grande sindacato del Paese, la CGIL , un mese fa.

Gli edifici istituzionali e le aree commerciali nel centro della capitale sono stati considerati “bersagli sensibili”, mentre nei giorni scorsi è stata rafforzata la sicurezza a Palazzo Chigi, sede della presidenza del Governo, così come il livello di protezione del Presidente del Consiglio. Ministro Mario Draghi.

A Milano parteciperà alla manifestazione il figlio di Robert Kennedy e nipote del presidente JFK, noto per la sua posizione anti-vaccino e, secondo l’imprenditore, la protesta costerà alle imprese locali 4 milioni di euro.

La prefettura ha chiuso la zona del Duomo fino al 9 gennaio, dove nelle ultime settimane si sono verificati incidenti tra manifestanti e giornalisti che seguivano la marcia, che in molti casi sono stati picchiati e insultati.

Anche a Napoli le proteste nel centro storico sono state vietate per “le ridotte dimensioni e la presenza di un’alta concentrazione di attività commerciali e il costante e regolare passaggio pedonale di residenti e turisti”, secondo il sindaco Gaetano Manfredi, che cerca di bilanciare il diritto a manifestare “con la situazione attuale, che è molto complicata”

Sebbene inizialmente fosse stata proposta la possibilità di vietare le manifestazioni nei centri cittadini, alla fine l’Interno si è limitato a dimostrare che sono la delegazione del governo e il sindaco a imporre le restrizioni caso per caso.

In particolare, chiede loro di studiare ogni protesta e di individuare le “aree urbane sensibili” che “possono essere oggetto di un divieto temporaneo di manifestazioni pubbliche”, sempre seguendo il “principio di proporzionalità” e che si verificano in altre aree, nel rispetto della diritto alla libera manifestazione garantito dalla Costituzione.

Lance Norris

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