Il film Havel diretto da Slávek Horák ha ricevuto lo scorso fine settimana il premio per il miglior lungometraggio al 19° Festival del Cinema Indipendente di Roma (Riff).
La giuria internazionale del festival, che quest’anno si è svolto esclusivamente online, ha apprezzato il fatto che il film abbia evitato le procedure scenografiche tipiche dei film biografici. “Questo è un raro caso di film biografico che non è incline a celebrazioni acritiche”, ha affermato la giuria nella sua valutazione. Oltre a ciò, ha anche evidenziato gli aspetti visivi del film e la musica di accompagnamento.
Fra partner del festival sono il Ministero della Cultura italiano, l’agenzia cinematografica statale Istituto Luce e la televisione pubblica italiana Rai.
Havel, uscito nelle sale ceche a luglio, è il secondo lungometraggio del regista Slávek Horák. Secondo il regista, non voleva girare un “ritratto di uno statista”. La trama del film è ambientata tra il 1968 e il 1989, prima che Václav Havel diventasse presidente. Tratta anche della vita personale dell’ex presidente ceco, in particolare del suo rapporto con la prima moglie Olga.
Il film è stato uno dei film selezionati dall’Accademia ceca del cinema e della televisione per determinare le nomination per l’Oscar del cinema americano. Alla fine l’Academy ha deciso per il film Il Ciarlatano della regista polacca Agnieszka Hollandová.
In ottobre, un gruppo di ex amici e colleghi di Havel si oppose al film. Nella loro lettera aperta, hanno rifiutato il ritratto di Havel nel film. “Noi che conoscevamo Václav Havel, eravamo suoi amici o lavoravamo a stretto contatto con lui, siamo scioccati dall’immagine presentata nel film del primo presidente post-apocalittico e sostenitore a lungo termine dell’ex opposizione”, si legge nella lettera. firmato, tra gli altri, dall’ex primo ministro e presidente del Senato Petr Pithart, dallo scrittore Ivan Klíma, dall’ex consigliere e musicista Havel Michael Kocáb, o dai cofondatori dell’organizzazione slovacca Veřejnost prot žlání Fedor Gál e Ladislav Snopko.
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