Ha portato suo nipote in Israele che è sopravvissuto all’incidente della funivia in Italia. È un sospettato di rapimento

Peleg, il padre della madre di Biran, è indagato dalla polizia con l’accusa di rapimento. Gli era proibito uscire di casa fino al termine dell’esame.

I suoi parenti paterni residenti in Italia affermano che il bambino è stato portato via a loro insaputa. Chiesero quindi che tornasse in Italia.

Nel 2003 Peleg è stato condannato per violenze contro la moglie. Ha confessato ed è stato condannato a 15 mesi di libertà vigilata e una multa.

In un’intervista alla televisione israeliana, ha detto che Eitan ora è felice e circondato dalla sua famiglia. “Questo è il posto giusto: a casa in Israele”, ha detto.

La famiglia Eitan viveva in Italia al momento del disastro. Dopo essere stato dimesso da un ospedale di Torino dopo diverse settimane di cure, un tribunale italiano ha affidato il ragazzo al padre del padre, Aye Birana Nirkova, che vive vicino a Pavia.

Cabina della funivia rovinata in Italia

Foto: non accreditato, TK/AP

Lei e suo marito volevano crescere Eitana, anche se avevano due figlie. La zia di sua madre, che si trova in Israele, ha espresso interesse ad adottare il bambino.

Peleg ha ammesso di aver portato Eitana dall’Italia in un’auto a noleggio in Svizzera, da dove sono volati. “Siamo andati completamente legalmente, ho solo seguito ciò che era buono per il bambino”, ha detto Peleg.

La Procura della Repubblica di Pavia ha annunciato che si adopererà per il rientro del minore in Italia ai sensi della Convenzione dell’Aia sui diritti del fanciullo. Peleg è stato accusato dalla procura di rapimento.

“L’Aia? Sono nonno, nonno di un ragazzo. Non so nulla dell’Aia”, ha detto Peleg in un’intervista alla televisione israeliana. Ha rinunciato all’opportunità di ottenere il diritto di curare il ragazzo in un tribunale italiano.

Lance Norris

"Avid organizer. Hipster-friendly bacon evangelist. Friend of animals everywhere. Entrepreneur."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *