Roma, 2 gen. (Efe).- Domani il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e i sindacati del Paese studieranno i piani per consentire ai bambini di tornare nelle aule dopo Natale in condizioni di sicurezza, a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus.
L’incontro si terrà per via telematica alle 14:30 ora locale (1:30 GMT) e servirà ad analizzare, tra l’altro, se l’assistenza in presenza potrà riprendere dal 7 al 10 gennaio, a seconda della regione, o se bisognerà partire da remoto, fino a quando la campagna di vaccinazione tra i minori tra i 5 e gli 11 anni, iniziata a metà dicembre, non sarà più avanzata, poiché attualmente l’88,4% non ha ricevuto alcuna dose.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi e lo stesso ministro dell’Istruzione hanno affermato in più occasioni ultimamente che il rientro in classe è una priorità e che stanno studiando formule per prevenire la diffusione del contagio.
Il presidente della contea ha proposto che gli studenti vaccinati fino a 11 anni si autoisolano per cinque giorni e quelli che non sono vaccinati per dieci, se ci sono due positivi in classe, e che il sistema sanitario della contea intraprenderà altre azioni, come come sospensione delle lezioni avanti, se ci sono tre contagiati. All’asilo ci sarà una quarantena di dieci giorni per tutti coloro che hanno un positivo.
L’esecutivo ha imposto la vaccinazione obbligatoria del personale scolastico da metà dicembre e ora può anche richiedere loro di indossare maschere FPP2.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha ammesso che sta studiando chiudendo per un mese le scuole primarie e che a gennaio le lezioni si tengono in modalità telematica, per consentire l’ampliamento delle vaccinazioni per chi ha più di 5 anni.
Anche il virologo Fabrizio Pregliasco, professore all’Università Statale di Milano, ha mantenuto il congelamento delle lezioni faccia a faccia per una settimana o due per accelerare l’immunizzazione di questo gruppo.
Sabato le autorità italiane hanno segnalato 141.262 nuovi casi di coronavirus e 111 decessi, il che significa che il Paese ha avuto un totale di 6,2 milioni di infezioni da febbraio 2020 e 137.513 decessi.
(c) Agenzia EFE
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