Europa.- Meloni ha criticato la reazione “aggressiva” della Francia e ha affermato che l’Italia non può essere “l’unico porto” per le ONG

MADRID, 11 novembre (EUROPA PRESS) –

Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, è stata “profondamente sconvolta” dalla “reazione aggressiva” del governo francese all’accettazione della nave “Ocean Viking”, con a bordo più di 200 migranti, e ha avvertito che “non è scritto” in ogni accordo “che l’Italia dovrebbe essere l’unico porto di sbarco”.

Le autorità francesi hanno annunciato la sospensione dei piani per accogliere 3.500 rifugiati in arrivo in Italia dopo che la nazione transalpina ha rifiutato di consentire l’attracco della nave SOS Mediterranée, che alla fine è salpata verso il porto gallico di Tolone.

“Quando si parla di ritorsioni nelle dinamiche dell’Ue, qualcosa non va”, ha lamentato Meloni, in un’apparizione pubblica in cui ha definito la reazione di Parigi “incomprensibile” e “ingiustificata”, dato che l’Italia ha accolto quest’anno 90mila migranti.

Tuttavia, ha proposto di non “discutere” bilateralmente e, invece, di portare il dibattito a livello europeo, dove ci deve essere una “soluzione comune”, secondo Rai. “Dobbiamo affrontare la difesa delle frontiere esterne dell’UE”, ha affermato.

Meloni non si aspettava un’azione drastica contro l’Italia solo “perché 90.000 persone, 230 sono arrivate altrove”. Per quanto riguarda l’escalation delle tensioni a livello politico, ritiene che coloro che desiderano “isolare” l’Italia dovrebbero spiegarsi ai cittadini e non solo al governo appena formato.

L’ascesa dell’estremo diritto al potere in Italia ha significato un inasprimento del discorso migratorio che, come primo passo, si è tradotto in restrizioni allo sbarco dei migranti soccorsi dalle ONG nelle acque del Mediterraneo. Nonostante le critiche, Meloni ritiene “sicuramente” che ci sarà più azione in questo ambito.

Il governo francese ha permesso agli “Ocean Vikings” di attraccare dopo aver concluso un accordo che implicava che la Francia avrebbe accettato solo un terzo dei migranti bisognosi di protezione. I restanti due terzi saranno divisi tra Germania, Croazia, Romania, Bulgaria, Lituania, Malta, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda.

Daniel Jensen

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