Espresso del patrimonio culturale? L’Italia prova ancora una volta ad inserire la sua bevanda tradizionale nella lista dell’UNESCO | iRADIO

Il sapore è pieno e intenso, cremoso, ma anche il retrogusto leggermente amarognolo dei chicchi di caffè tostati appena macinati e una soffice schiuma di cioccolato alla nocciola. Tutto questo in una porzione molto compatta di una tazzina. Probabilmente è così che si può descrivere l’espresso italiano. Una bevanda di cui gli italiani sono così orgogliosi che hanno cercato più volte di inserirla nella lista UNESCO dei Beni Culturali Immateriali del Mondo.




Roma

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Preparazione dell’espresso in un ristorante a Modena, Italia | Foto: Stefano Relandini | Fonte: Reuters

Il Ministero delle Politiche Agricole ha presentato domanda di registrazione alla Commissione Nazionale dell’UNESCO per l’Italia, che la sta attualmente valutando. Dovrà poi essere consegnato alla sede dell’Agenzia delle Nazioni Unite a Parigi entro la fine di marzo. E poi guardatevi l’un l’altro.

Le autorità italiane volevano aggiungere l’espresso alla lista lo scorso anno, ma non hanno soddisfatto la richiesta. Due organizzazioni indipendenti hanno chiesto la registrazione: l’Associazione per la tutela dell’espresso tradizionale italiano e la regione Campania. Basato su Server di Euronews ma la controversia è stata risolta.

VERO ESPRESSO ITALIANO

Il vero espresso italiano dovrebbe essere servito in circa 25 millilitri. Deve avere un profumo forte e ricco con note floreali, fruttate, di cioccolato e tostate. Al palato, dopo averlo bevuto, si dovrebbe avvertire un gusto pieno e suadente con una solida dose di amarezza.

Non si tratta solo della bevanda in sé. Per gli italiani bere l’espresso è un rito sociale e culturale, parte di un’identità nazionale. Da Venezia alla Sicilia secondo AFP bevono circa 30 milioni di porzioni di caffè espresso ogni giorno, in tazzine di porcellana o bicchierini.

L’Italia vuole preservare le sue tradizioni. Soprattutto quando le bevande non conformi alla qualità tradizionale vengono sempre più servite sotto il nome di espresso.

È abbastanza comune che le bevande siano nella lista dell’UNESCO. Contiene già, ad esempio, il tereré, una bevanda tradizionale degli indiani sudamericani o la birra belga.

Direttamente dall’Italia, in lista c’è la produzione del tradizionale spumante prosecco veneto. E puoi anche trovare la cultura del caffè lì, vale a dire Turchia e Vienna.

Ondřej Himmer, sch

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Vincent Ramsey

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