Due piloti delle Forze Armate italiane sono rimasti uccisi in incidenti durante manovre di addestramento

MADRID, 7 marzo (EUROPA PRESS) –

Due piloti delle Forze Armate italiane sono morti martedì dopo essere entrati in collisione con il modello ultraleggero Siai Marchetti 208 che stavano pilotando nell’ambito di una manovra di addestramento a Guidonia Montecelio, vicino alla capitale, Roma.

Lo scontro, registrato intorno a mezzogiorno, è avvenuto a pochi chilometri dall’aeroporto militare di Guidonia. Uno degli aerei si è schiantato in un campo, mentre l’altro si è schiantato vicino a una zona residenziale.

Il Procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per ricostruire l’incidente, anche se ha sottolineato che, secondo le prime informazioni è “ragionevole ipotizzare” che il pilota si sia recato in una zona disabitata perché “perché” il pericolo era minimo.”

“Tant’è che i danni sono stati molto limitati. Altrimenti, se avesse preso d’assalto un edificio lungo la strada, avrebbe causato molte vittime”, ha sottolineato il procuratore Menditto in un comunicato redatto dall’agenzia italiana AdnKronos.

Nel frattempo anche la Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo relativo a questo episodio, anche se non ci sono ancora indagati o ipotesi penali. L’obiettivo è quello di raccogliere tutti gli aspetti degli interessi criminali militari.

Le due vittime, entrambe di 48 e 46 anni, appartenevano al 60° Stormo dell’Aeronautica Militare e avevano rispettivamente oltre 6.000 e 2.600 ore di volo. Entrambi hanno svolto operazioni all’estero.

Daniel Jensen

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