Dla cronaca sportiva è in prima pagina sui giornali italiani quest’estate. Felicemente con foto grandi e titoli in grassetto. E la sezione sportiva è straripante. Non si tratta solo di notizie, analisi e rapporti sulla concorrenza estremamente dettagliati. Anche le “storie del tocco umano” sui vincitori hanno bisogno di spazio. E ci sono stati molti vincitori. Quasi tutti vincitori.
Tutto è cominciato con la vittoria della Squadra Azzurra agli Europei di calcio. La recente vittoria di Wembley sugli inglesi che gli piacevano molto, specialmente nel calcio della cattedrale, era già il momento clou di tutto luglio. L’Italia è nota per avere due religioni, il cristianesimo e il calcio. Gli italiani non potevano prendere il Papa come il campione mondiale cattolico permanente. Anche se lui, cosa che accadeva più spesso di recente, era un estraneo. Ma il Vaticano resta a Roma, tutto qui. Ma i partner del Calcio, come lo chiamano gli italiani, devono essere combattuti ancora e ancora. L’assenza dalle finali della Coppa del Mondo 2018 in Russia equivale a essere espulsi dalla chiesa del calcio mondiale. Con la vittoria di Londra, l’Italia è tornata al gioco del Sanctum Sanctorum. E via: con il calcio più bello sotto il più bel allenatore della nazionale.
Poi sono arrivate le Olimpiadi estive di Tokyo. Lì, Marcell Jacobs, sostituendo il leggendario Usain Bolt, divenne “l’uomo più veloce del mondo”. Jacobs non solo ha vinto lo sprint dei 100 metri, ma ha anche portato all’oro la staffetta dei 100 metri. E gli italiani hanno vinto più medaglie che mai alle Olimpiadi. La stessa storia di successo alle Paralimpiadi. Il record di medaglie è stato coronato dalla famosa tripla vittoria dell’Italia nei 100 metri. Al presidente del Comitato olimpico nazionale è già stata proposta una carriera politica.
Nell’ultimo weekend, le donne prima e gli uomini poi hanno vinto il titolo EM nella pallavolo, mentre Filippo Ganna ha difeso il suo titolo nella cronometro individuale ai Mondiali su strada di Bruges. Il quotidiano La Repubblica ha giustamente dichiarato lunedì: “Bella estate azzurra”, l’estate che risplende nel bellissimo azzurro della maglia della nazionale italiana, non finisce mai. Buona fortuna. E si chiede come un Paese che è rimasto bloccato in uno stato di crisi economica e sociale per quasi due decenni possa raggiungere prestazioni così elevate.
Questo documento porta al centro lo stato d’animo attuale in Italia. Questo sport esemplifica il desiderio e il desiderio di tutta la nazione di compiere uno sciopero di liberazione. Questa nazione, per come la vedono gli italiani, è sempre stata capace di diventare la più grande dopo aver attraversato il peggio. Un anno e mezzo fa, il popolo italiano, bloccato in un blocco pandemico che ha colpito l’Italia così rapidamente e male come nessun altro paese in Europa, ha cantato il loro inno “Fratelli d’Italia” dai loro balconi. Per darsi coraggio l’un l’altro in un momento di maggior bisogno.
Ora cantano di nuovo l’inno coraggioso “Fratelli d’Italia”: nell’erba, in sala, allo stadio. “L’Italia s’è desta” è la seconda strofa dell’inno: “L’Italia è risorta”. Prima nello sport, questa è la narrazione nella “bella estate blu” 2021. Poi come nazione.
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