Berlusconi colpisce per il suo ultimo grande sogno: Capo dello Stato

All’età di 85 anni, il tre volte Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi ha giocato le sue carte per realizzare la sua ultima e più grande ambizione – essere eletto Capo di Stato – raccogliere segretamente il sostegno telefonico tra i partiti politici e diffondere attacchi mediatici.

Le sue intenzioni, mai formalizzate ma sottilmente articolate, erano viste fino a poco tempo fa quasi come uno scherzo, come l’ultimo pensiero di un vecchio nel suo declino politico, ma Berlusconi non si arrende e oggi raccoglierà i suoi compagni per stringere le file intorno a lui. .

Il 24 gennaio il Parlamento italiano si riunirà in seduta comune di -630 deputati, 320 senatori e 58 delegati regionali– di eleggere un successore dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per i prossimi sette anni.

E tutti gli sforzi del magnate, che sembra aver abbandonato la sua malattia cardiaca, sono stati volti ad aggiungere un voto che gli permettesse di vincere questo voto e trasferirsi al Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza.

“La candidatura c’è ed è molto seria. Conosco parlamentari, alcuni del nostro gruppo, che hanno ricevuto telefonate da Berlusconi”recentemente avvertito Enrico Letta, leader del Partito Democratico (PD), principale partito di centrosinistra del Paese.

NUMERI PER SOGNI

Le elezioni presidenziali di solito portano ogni sette anni a una difficile lotta politica che può essere risolta solo avvicinando le posizioni tra destra e sinistra., in quanto richiede il voto dei due terzi della camera o la maggioranza assoluta del quarto scrutinio, numero che attualmente il blocco non ha.

Berlusconi, con una storia intrisa di scandali, eccessi e punizioni, si è reso conto che la sua candidatura alla fine non sarebbe stata ben accolta dai suoi rivali, compresi il PD e il Movimento 5 Stelle (M5S).

Ma sa di poter contare su una manciata di buoni voti dai suoi partner di coalizione: di estrema destra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader di Lega e Fraternità italiana, rispettivamente, e altre piccole formazioni conservatrici.

Le quote avranno un senso dal quarto scrutinio, quando sarà sufficiente la maggioranza assoluta del Parlamento per eleggere il capo dello Stato, ovvero 505 voti su 1.008 “elettori primari” chiamati.

Sulla carta aggiunge circa 450 voti: 127 parlamentari del suo partito, Forza Italia; Altri 197 leghisti, 68 della Meloni, diverse decine di gruppi centristi e conservatori e 33 delegati regionali. Questo finché non lo tradiscono, un estremo che non deve essere escluso nella politica italiana.

AL TELEFONO IN CERCA DI SUPPORTO

Perché ti manca il suono, Berlusconi chiamò deputati e altri senatori di persuasione politica dalla sua casa romana, Villa Grande, per cercare di aggiungerli alla sua causa e ottenere il loro sostegno., come ammoniva Letta. E per questo si è fatto aiutare dal deputato e storico dell’arte Vittorio Sgarbi, come lui stesso ammette.

Ma i politici sanno che al Parlamento italiano c’è sempre un bacino per la pesca: Gruppi Misti Eterogenei, dove finiscono piccole formazioni senza panchine, ma anche innumerevoli voltagabbana che brulicano nella Legislatura.

Il gruppo riunisce 48 senatori e 65 deputati e molti di loro rimarrebbero senza pensione se le elezioni si svolgessero anticipatamente, cosa che potrebbe succedere se si sente un altro big, viene eletto presidente il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Una delle “fortunate” con la telefonata di Berlusconi è stata la senatrice Bianca Laura Granato, entrata in Comune dopo aver lasciato il M5S e che aveva raccontato alla radio pubblica come il magnate lo avesse chiamato di là dal telefono.

CAMPAGNA MEDIA

Ma il speranzoso si è rivolto anche al suo emporio mediatico e giovedì scorso al suo giornale, “Il Giornale” ha pubblicato una pagina intitolata “Chi è Silvio Berlusconi?” per ricordare le sue presunte conquiste economiche e politiche.

La serie di complimenti è iniziata assicurando che lo era “persona gentile e generosa”, “padre di cinque figli e nonno di quindici nipoti”, “tutti sono amici e nessun nemico” e “uno dei maggiori contribuenti d’Italia” per la sua galassia di imprese.

Per passare alle “conquiste” meno comuni: “il fondatore del centrodestra liberale, cristiano ed europeo”, “eroe della libertà” e il suo preferito, che di solito cavalcava ogni volta che poteva: è ricordato come niente di più o di meno incaricato di porre fine alla Guerra Fredda riunendo nel 2002 l’allora presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, e il suo amico russo Vladimir Putin.

“Quindi chi è meglio di lui?”, ha concluso il giornale, concludendo il suo sogno con un “coccodrillo”, il politico più controverso nella storia democratica del Paese, desideroso di coronare la sua vita e il suo lavoro, sapendo che è la sua ultima possibilità, perché per il prossimo conclave presidenziale compirà 92 anni se la vita lo permetterà.

Lance Norris

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