Le scommesse sono state vinte per 19 comuni italiani. Incoronati questo lunedì dalla prestigiosa “bandiera arancione”, sono riusciti a convincere l’edizione 2018 del Touring Club Italiano della loro attrattiva turistica.
Questo lunedì 22 gennaio, presso il Palazzo Ducale di Genova, si è tenuta la cerimonia per ricordare il 20° anniversario dell’iniziativa nastro arancione da Tour Club Italiano (Tci). Il capoluogo ligure non è stato scelto a caso, in esso il progetto è nato nel 1998 sotto la guida dell’assessorato regionale al turismo.
L’obiettivo è semplice: fornire un marchio turistico di qualità a città e villaggi impegnati nella promozione del patrimonio culturale e storico preservando il proprio territorio. Si distinguono in particolare per la promozione dell’artigianato locale, per l’attaccamento all’identità locale o anche per l’accoglienza dei turisti e l’accesso alle informazioni. La “bandiera arancione”, assegnata poi ai comuni con meno di 15.000 abitanti, permette di mettere in luce l’entroterra e tutte le sue ricchezze dimenticate. È vero che Tci, per supportare la regione verso un aumento dell’offerta, sta preparando un piano di miglioramento. 45%: è questo l’incremento medio del numero di turisti registrato dai fortunati rappresentanti “bandiera arancione” negli ultimi anni. L’impulso economico non è solo quello di preservare la bellezza di questi siti ma anche di ripopolare le aree che hanno perso il loro fascino.
Un’etichetta esigente
Chi dice qualità dice necessità. In 20 anni, su 2.800 richieste, solo l’8% è stato accolto positivamente. Una volta accettata, la certificazione non è garantita. Ciò dovrebbe essere riconfermato ogni tre anni e pertanto incoraggia un impegno costante. Ai massimi livelli di promozione turistica, con 38 borghi insigniti del prestigioso marchio, culla dell’umanesimo e del rinascimento, la Toscana e le sue perle culturali sono infinite. Seguono il Piemonte con 28 etichette e Les Marche che in questa fase conta 21 etichette. In totale, questo lunedì sono state riconosciute 19 nuove aree, oasi di ricchezza storica e ambientale, oltre a quelle conservate.
Tre novità in Lombardia
La regione di Milano ha tre nuovi arrivati nella lista Bandiere arancioni.
In provincia di Cremona, tono della pizza accedere. Riconosciuta come una delle città fortificate meglio conservate, racchiude anche un po’ di storia francese. Nel 1525 Francesco I, re di Francia, fu imprigionato nella Torre del Guado. E l’interesse turistico non si limita ai soli aspetti storici. Il comune offre inoltre un’ampia varietà di percorsi pedonali e ciclabili all’interno del parco Adda Sud e lungo la valle del Serio Morto.
A solo un’ora da Milano, in provincia di Bergamo, Almenno San Bartolomeo è un gioiello architettonico. Secondo alcuni studiosi le sue origini risalirebbero alla dominazione romana. L’arte romantica ha il suo posto anche nella chiesa di San Tomè che è nientemeno che una delle più straordinarie dell’intera regione.
Infine, la sponda orientale del Lago di Como, vicino a Lecco, a circa un’ora da Milano, ospita il centro storico Bellano. Patria di molti artisti, lo scrittore Andrea Vitali vi ha lasciato il segno. Oltre al suo fascino storico-culturale, è anche un perfetto punto di partenza per diverse escursioni intorno al lago e nell’entroterra. Tra le attrazioni da non perdere: sul fondo del fiume Pioverna si formò, 15 milioni di anni fa, lo spettacolare canyon dell’Orrido.
Ora spetta a queste città appena premiate mantenere il loro impegno nella speranza di conservare le loro bandiere, che sventolano una volta ogni tre anni.
“Unable to type with boxing gloves on. Total alcohol enthusiast. Unapologetic thinker. Certified zombie junkie.”