Agli incontri di Lione e Tolone, Jean-Luc Mélenchon come Eric Zemmour hanno difeso le loro posizioni nella guerra in Ucraina

Trentacinque giorni prima delle elezioni presidenziali e due giorni dopo la dichiarazione di candidatura alla presidenza della Repubblica, Emmanuel Macron, i due principali candidati alle elezioni presidenziali, Jean-Luc Mélenchon ed Eric Zemmour, hanno continuato le loro campagne, domenica marzo 6, nonostante la guerra in Ucraina nel dibattito pubblico francese.

A sinistra, il candidato insoumise de La France, Jean-Luc Mélenchon, tiene un discorso alle 15:00 all’aperto presso il campo aperto del Gros Caillou, a Lione. Questo “incontro per la pace” era in gran parte mirato alla posizione del vice di Bouches-du-Rhône sulla politica estera francese, dando forma a una risposta alle critiche sulla sua visione della geopolitica “non allineata” – ha dovuto ammettere “errore” perché considerava impossibile un’invasione dell’Ucraina ed era stato fortemente criticato da Yannick Jadot e Anne Hidalgo sin dall’inizio del conflitto.

All’estrema destra, Eric Zemmour è stato al suo fianco allo Zénith de Toulon, dalle 17, con l’ambizione di rilanciare la dinamica della sua campagna, rallentata soprattutto dal suo compiacimento verso il regime di Vladimir Poutine, che vede come un’unità . “alleato”. I candidati alla conquista ritornano! salutato sul palco, per la prima volta, Marion Maréchal. Il nipote di Marine Le Pen, ex deputato di Frontis, è l’ultima tappa, per la squadra della campagna del candidato, di un “unione dei diritti” simboleggiato anche dai recenti arrivi di Guillaume Peltier (del Partito Repubblicano), Stéphane Ravier e Gilbert Collard (ex del National Rally).

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Daniel Jensen

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