Accordo di svolta. Le multinazionali devono pagare una tassa minima del 15%

Le grandi società hanno spesso sede in paesi in cui le imposte sul reddito delle società sono basse o inesistenti. In Europa, le multinazionali e le grandi aziende tecnologiche hanno sede in Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi, ad esempio.

Le aziende devono pagare le tasse nel paese in cui operano effettivamente, non dove si trovano formalmente.

Le modifiche concordate al sistema fiscale internazionale sono state approvate da 136 paesi e giurisdizioni, che rappresentano oltre il 90% del prodotto interno lordo (PIL) globale.

Secondo l’OCSE, l’accordo garantirà che le grandi aziende paghino la loro giusta quota di tasse ovunque svolgano attività e realizzino profitti. L’OCSE stima che, grazie all’accordo, gli Stati nel loro insieme riceveranno ulteriori 150 miliardi di dollari di entrate fiscali aggiuntive (circa 3,3 trilioni di corone) all’anno. L’accordo dovrebbe anche portare a trasferimenti fiscali per un valore di oltre 125 miliardi di dollari verso paesi in cui le multinazionali realizzano profitti, riporta Reuters.

Un mondo più giusto

“Il nostro sistema fiscale internazionale sarà più equo e funzionerà meglio grazie all’accordo odierno”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann. “Si tratta di un accordo a lungo termine che garantisce che il nostro sistema fiscale internazionale serva bene al suo scopo in un’economia mondiale digitalizzata e globalizzata”, ha aggiunto.

Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto con favore l’accordo. “Questo è un momento storico. È un grande passo avanti nella creazione di un sistema fiscale più equo”, ha affermato. “Richiedere alle grandi società di pagare la giusta quantità di tasse non è solo una questione di finanze pubbliche. È soprattutto una questione di giustizia di base”, ha aggiunto.

Lance Norris

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